Piossasco
Il monte San Giorgio

 

Monte San Giorgio Chiesa millenaria e monumento ai Caduti Alpini

Monte San Giorgio m. 857

La grande croce benedetta e inaugurata il 1° maggio 1959
Pattio Lino-Martinasso Giuseppe sorregge la Madonna

Alla fine degli anni cinquanta un gruppo di Alpini e di volontari (di Piossasco) decidono di erigere sul Monte San Giorgio una Croce, per ricordare il sacrificio dei soldati caduti per la Patria nella guerra finita da alcuni anni.
Per arrivare a San Giorgio non c’era la strada che c’è ora, ma solo sentieri molto ripidi. La strada arrivava fino al rivas dü ri, dove dei volontari portavano i sacchi di cemento, i boioli, i secchi da muratore e tutto l’occorrente, compresa l’acqua dentro dei bidoni.
Il sabato e la domenica a turno i volontari caricavano a spalle, chi il sacco di 25 Kg di cemento, chi i bidoni di acqua, chi le pietre … e tutti su per i sentieri arrivavano al colle San Giorgio.
Tutto a forza di braccia e gambe, piano piano, si formava un monumento di cemento e pietre incastonate, una croce che sovrasta Piossasco e poi, ai piedi del grande mosaico, una splendida Madonna della Neve, patrona degli Alpini, fatta tutta a mano, un’opera unica, dono dell’Architetto Federico Giughese.
Ultimata la croce, gli Alpini fecero una gran festa, non ricordo in quale data, ma io ero lassù con mio padre e tutta la mia famiglia.
Da quel giorno per tanti anni il giorno della festa di Piossasco, 15-16 luglio la Madonna del Carmine, mio padre Mario Pereno, mio zio Enrico, poi negli anni successivi i miei fratelli Gilberto e Giancarlo salivano il sabato della processione, portavano legna e accendevano un grande falò, proprio nel momento in cui usciva la statua della Madonna dalla chiesetta del Carmine e la si portava in grande cerimonia con la banda e tutti i piossaschesi nella parrocchia di San Francesco.
Quel falò della famiglia Pereno mi è rimasto nel cuore e arde ancora.
Per tanti anni si è acceso quel grande falò, fin quando morì mio padre. Più nessuno ha proseguito questo rito. Però gli alpini salgono regolarmente a far festa il 1° maggio di ogni anno.
Non c’è più un falò, ma la sera del 30 aprile da tanti anni viene accesa una grande luce con il generatore.

Testo Anna Pereno

Festa di San Giorgio (1° maggio). Quest’anno la festa assumerà una solennità eccezionale, perché lassù in cima al monte verrà benedetta e inaugurata una grande croce. L’iniziativa è del Gruppo Alpini di Piossasco. La croce di metallo, alta circa 5 metri, è eretta su un roccioso e robusto basamento, nel quale è applicata un’artistica immagine della Madonna, in ceramica. L’inaugurazione della croce si farà contemporaneamente alla festa di S. Giorgio: richiamerà quindi lassù un pubblico straordinario, specialmente se sarà una giornata di sole. La Messa verrà celebrata alla base della croce, alle ore 9,30.

Marzo 1964

Festa di S. Giorgio. La festa annuale alla Cappella alla cima del monte, accadrà come il solito, il 1° maggio. Quest’anno ci sarà una grande novità. Da mesi gli Alpini di Piossasco stanno lavorando alla costruzione di un Rifugio, che sarà inaugurato nella prossima festa. E’ un caseggiato ad un solo piano e comprende una stanza quadrata e un luogo e largo vano, aperto come un portico verso l’ampio e nuovo piazzale. Il Rifugio sarà intitolato al Tenente Lorenzo Nicola, medaglia d’oro. Abbiamo preso visione di una lettera circolare, nella quale la Sezione Alpini di Piossasco elenca le importanti opere compiute in pochi anni; l’ultima è quella del Rifugio, che costò tanti sacrifici e gravi fatiche, specialmente per il trasporto del materiale necessario. Ne riparleremo dopo la festa. Facciamo intanto notare, che oltre le fatiche, sostenute volontariamente dagli Alpini, ci sono state molte spese. Allora anche noi invitiamo i Piossaschesi a far pervenire generose offerte alla Direzione del Gruppo Alpini. Rettori della festa saranno i due alpini geom. Luigi Boursier e Marcello Giordana. A suo tempo pubblicheremo l’orario e programma della festa, che si prevede di una solennità superiore a quella degli anni passati.

Maggio 1964

Festa di S. Giorgio (1° maggio). Anche quest’anno alla Festa di S. Giorgio, in cima al monte omonimo, ci sarà un’importante e interessante novità da vedere. Gli ex alpini del Gruppo di Piossasco, dopo mesi di fatica e di lavoro, hanno terminato di costruire lassù un rifugio alpino, che è dedicato alla memoria della medaglia d’oro Tenente Lorenzo Nicola. L’edificio si presenta bene e sarà inaugurato alla presenza delle maggiori Autorità militari, civili e religiose. La festa si svolgerà in tre successive e distinte funzioni, con il seguente orario:
Ore 10,00: benedizione e inaugurazione del Rifugio Alpino.
Ore 10,30: S. Messa celebrata nell’atrio della Cappella di S. Giorgio.
Ore 11,30: ai piedi della Croce monumentale, ricordo e preghiere peri Caduti alpini e Benedizione delle campagne di Piossasco.
Ore 12,00: rancio alpini e pranzo montano al sacco.
Ore 14,00: bicchierata offerta alla fontana (?) degli Alpini e canto di cori alpini.
Piossaschesi! Salite numerosi per la strada già costruita dai nostri ex alpini, a vedere la loro nuova opera, e a portare anche il vostro contributo di offerte per compiere le spese del materiale adoperato per il Rifugio. Animatevi e sperate: con quanto so è già fatto e con quanto è in programma di fare, anno per anno, il monte S. Giorgio diventerà sempre più attraente, fino a che sarà diventato il Sacro Monte di Piossasco. Rettori della festa sono i sigg. Marcello Giordana, presidente dei Gruppo ex Alpini e il geom. Luigi Boursier.

Luglio 1964

Un rifugio sul monte San Giorgio. Il nostro monte S. Giorgio, si può chiamarlo il “Monte delle Meraviglie”. Prima una croce di ferro, monumentale, eretta su un basamento roccioso; poi una strada rotabile che si snoda con numerosi tornanti sui fianchi del monte e s’inerpica fino alla vetta; poi un Rifugio Alpino di materiale prefabbricato in cemento. Queste sono le “meraviglie” compiute lassù per opera degli ex alpini di Piossasco. Quest’anno la festa di san Giorgio, titolare della Cappella in sulla cima, è stata celebrata come il solito, il 1° maggio, ma con una solennità finora mai vista. Circa 120 macchine di piccola e grossa cilindrata sono salite su quella vetta, dove trovarono un ampio parcheggio nel verdeggiante prato, che a poca distanza dalla Cappella declina verso ponente. Il monte brulicava di gente: oltre mille persone. Erano le ore 10 quando il nuovo Rifugio, ornato d’addobbi e bandiere tricolori, fu benedetto dal nostro Vicario. Tagliò il nostro tricolore, che chiudeva l’accesso al Rifugio, la gentile signora Nicola, madre della Medaglia d’oro Tenente Nicola Lorenzo, al qual è intitolato il Rifugio. Fu letta la nobile motivazione della concessione della medaglia d’oro. Tenne il discorso ufficiale il sig. ing. Fanci, presidente dell’A.N.A. torinese. Erano presenti generali, colonnelli e altri ufficiali superiori, ex comandanti di formazioni alpini, rappresentanze di Sezioni ex alpini di diversi paesi e numerosi ex alpini di Piossasco, tutti con il cappello dalla mozza piuma nera. Alle ore 10,30 iniziava la funzione religiosa con la Messa all’altare da campo, presso la porta della Cappella. Celebrava il Vicario, che nel suo discorso rievocò tra l’altro, i lontani secoli, quando sulla cima del monte abitavano i monaci Benedettini, i quali lassù eressero la Cappella con annesso il loro monastero. Una terza funzione si svolse ai piedi della Croce monumentale, con preghiere di suffragio per i Caduti alpini, e con la Benedizione alle campagne di Piossasco. Alle tre funzioni i Cantori di San Vito eseguirono musica polifonica e i Giovani del Coro alpino eseguirono canti di montagna adatti alla circostanza. Alle ore 12, mentre i pellegrini si disponevano a gruppi, attorno al pendio del monte,per consumare il pranzo al sacco, le autorità e rappresentanze erano invitate al pranzo, preparato sotto il portico del nuovo Rifugio e servito dalle signore Giorda, Bianciotto e Germena, mogli di tre ex alpini di Piossasco. Sul muro del Rifugio fu posta una lapide che ripide che ricorda l’eroico tenente Lorenzo Nicola. Accanto alla lapide è stata esposta una pergamena, con i nomi dei trenta ex alpini che, sotto la giuda e l’animazione dell’ideatore Giovanni Giorda, volontariamente prestarono la loro opera per la costruzione del Rifugio. Al buon successo della magnifica giornata s’interessarono vivamente i Rettori della festa sigg. Marcello Giordana e geom. Luigi Boursier. Gli stessi già alcuni giorni prima avevano provvisto che una draga salisse ad allargare le curve e alcuni tratti di strada, in modo che le macchine potessero transitare comodamente. Tra i presenti alla festa abbiamo notato il sig. Angelo Spesso, che gentilmente donò il terreno, sul quale fu eretto il Rifugio; a lui fu rivolto un pubblico ringraziamento. Siamo incaricati di portare anche un pubblico grazie, sebbene in ritardo, al sig. cav. Luciano Savia e alla signorina Delia Brunicardi, i quali a suo tempo concessero gratuitamente che la nuova strada passasse in territorio di loro proprietà. Ora, i nostri Alpini, che non sanno star fermi, già hanno deciso di prestare la loro opera per i restauri alla Cappella. Ne parleremo nel prossimo Bollettino.

Occhiena Domenico-Audrito Francesco-Mario Pereno-Mario Giorda-Giovanni Giorda-Francesco Chiantore

 

 

gitanti al San Giorgio

 

Sanganesi in gita

 

 

Sanganesi in gita anni sessanta

1 maggio 1980

Da sx Michele Martinatto (Miclin), Giovanni Pereno (Perenot), Enrico Martinatto e Natale Dovis 1-5-1980

Da sx Michele Martinatto (Miclin), Giovanni Pereno (Perenot) e Natale Dovis 1-5-1980

 

Cento volontari salvano la chiesa di San Giorgio

E' stata terminata nei giorni scorsi la prima parte dei restauri della Chiesa Romanica di San Giorgio, in vetta al monte che domina Piossasco. in una zona suggestiva, meta estiva delle scampagnate domenicali di molti torinesi.
L'edificio, che si trovava in stato di assoluto abbandono, risale all'anno 1000. al suo interno, notevoli affreschi di artisti del '400.
Per salvarlo. l'Amministrazione Comunale ha promosso nei mesi scorsi varie iniziative, stanziando sette milioni per i primi lavori di sistemazione e coinvolgendo tutte le associazioni ed i gruppi spontanei per il reclutamento di volontari disposti a portar via detriti, costruire recinzioni e puntellare travi cadenti.
La risposta della popolazione — e stata pronta: un centinaio di persone (tra cui molti artigiani edili) si sono radunate ogni sabato e spesso anche la domenica a lavorare in allegria e visti i risultati, anche con notevole profitto.
La Chiesa Romanica é situata in una località a 857 metri d'altezza ed è difficilmente raggiungibile. Parte dei lavori, quindi, è stata rivolta alla sistemazione della sede stradale, ed ha richiesto la collaborazione — anch'essa volontaria — del corpo di Polizia Rurale.
Ora scatterà la seconda fase, quella del vero e proprio restauro, con l'Intervento della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte.
Dato il valore degli affreschi che la Soprintendenza vuole restaurare (ricoperti fra l'altro da parecchi strati di vernice), verrà chiesto anche un contributo allo Stato.
Alla Chiesa è pure annesso un Monastero, che probabilmente un tempo ospitava monaci benedettini. e del quale si vedono ancora ruderi e fondamenta, il Monastero non è citato nei documenti ufficiali e non si sa a quale epoca possa risalire.
quella del vero e proprio restauro, con l'Intervento della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte.
Dato il valore degli affreschi che la Soprintendenza vuole restaurare (ricoperti fra l'altro da parecchi strati di vernice, verrà chiesto anche un contributo allo Stato.
Alla Chiesa è pure annesso un Monastero, che probabilmente un tempo ospitava monaci benedettini, e del quale si vedono ancora ruderi e fondamenta, il Monastero non è citato nei documenti ufficiali e non si sa a quale epoca possa risalire.
A studiare questi monumenti, con scavi e rilevazioni, verranno a primavera studenti della facoltà di storia medioevale, che stanno preparando una tesi sugli insediamenti abitativi del Medioevo

Dall’archivio storico Stampa Sera 16 gennaio 1979

Chiesa di San Giorgio: millenaria costruzione che sta ritornando in vita grazie al Gruppo Alpini di Piossasco

Dal libro:
Vita e tradizioni di Piossasco
Luciano Suppo
G. Alzani & C s.a.s., 1980

 

Associazione Nazionale
Alpini
Gruppo di Piossasco
1 maggio 1959
alle penne mozze piossaschesi

 

Ave Maria

 

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Maria Teresa Pasquero Andruetto