Piossasco
Il monte San Giorgio

 

Monte San Giorgio Chiesa millenaria e monumento ai Caduti Alpini

Monte San Giorgio m. 857

La grande croce benedetta e inaugurata il 1° maggio 1959
Pattio Lino-Martinasso Giuseppe sorregge la Madonna

Alla fine degli anni cinquanta un gruppo di Alpini e di volontari (di Piossasco) decidono di erigere sul Monte San Giorgio una Croce, per ricordare il sacrificio dei soldati caduti per la Patria nella guerra finita da alcuni anni.
Per arrivare a San Giorgio non c’era la strada che c’è ora, ma solo sentieri molto ripidi. La strada arrivava fino al rivas dü ri, dove dei volontari portavano i sacchi di cemento, i boioli, i secchi da muratore e tutto l’occorrente, compresa l’acqua dentro dei bidoni.
Il sabato e la domenica a turno i volontari caricavano a spalle, chi il sacco di 25 Kg di cemento, chi i bidoni di acqua, chi le pietre … e tutti su per i sentieri arrivavano al colle San Giorgio.
Tutto a forza di braccia e gambe, piano piano, si formava un monumento di cemento e pietre incastonate, una croce che sovrasta Piossasco e poi, ai piedi del grande mosaico, una splendida Madonna della Neve, patrona degli Alpini, fatta tutta a mano, un’opera unica, dono dell’Architetto Federico Giughese.
Ultimata la croce, gli Alpini fecero una gran festa, non ricordo in quale data, ma io ero lassù con mio padre e tutta la mia famiglia.
Da quel giorno per tanti anni il giorno della festa di Piossasco, 15-16 luglio la Madonna del Carmine, mio padre Mario Pereno, mio zio Enrico, poi negli anni successivi i miei fratelli Gilberto e Giancarlo salivano il sabato della processione, portavano legna e accendevano un grande falò, proprio nel momento in cui usciva la statua della Madonna dalla chiesetta del Carmine e la si portava in grande cerimonia con la banda e tutti i piossaschesi nella parrocchia di San Francesco.
Quel falò della famiglia Pereno mi è rimasto nel cuore e arde ancora.
Per tanti anni si è acceso quel grande falò, fin quando morì mio padre. Più nessuno ha proseguito questo rito. Però gli alpini salgono regolarmente a far festa il 1° maggio di ogni anno.
Non c’è più un falò, ma la sera del 30 aprile da tanti anni viene accesa una grande luce con il generatore.

Testo Anna Pereno

Festa di San Giorgio (1° maggio). Quest’anno la festa assumerà una solennità eccezionale, perché lassù in cima al monte verrà benedetta e inaugurata una grande croce. L’iniziativa è del Gruppo Alpini di Piossasco. La croce di metallo, alta circa 5 metri, è eretta su un roccioso e robusto basamento, nel quale è applicata un’artistica immagine della Madonna, in ceramica. L’inaugurazione della croce si farà contemporaneamente alla festa di S. Giorgio: richiamerà quindi lassù un pubblico straordinario, specialmente se sarà una giornata di sole. La Messa verrà celebrata alla base della croce, alle ore 9,30.

Marzo 1964

Festa di S. Giorgio. La festa annuale alla Cappella alla cima del monte, accadrà come il solito, il 1° maggio. Quest’anno ci sarà una grande novità. Da mesi gli Alpini di Piossasco stanno lavorando alla costruzione di un Rifugio, che sarà inaugurato nella prossima festa. E’ un caseggiato ad un solo piano e comprende una stanza quadrata e un luogo e largo vano, aperto come un portico verso l’ampio e nuovo piazzale. Il Rifugio sarà intitolato al Tenente Lorenzo Nicola, medaglia d’oro. Abbiamo preso visione di una lettera circolare, nella quale la Sezione Alpini di Piossasco elenca le importanti opere compiute in pochi anni; l’ultima è quella del Rifugio, che costò tanti sacrifici e gravi fatiche, specialmente per il trasporto del materiale necessario. Ne riparleremo dopo la festa. Facciamo intanto notare, che oltre le fatiche, sostenute volontariamente dagli Alpini, ci sono state molte spese. Allora anche noi invitiamo i Piossaschesi a far pervenire generose offerte alla Direzione del Gruppo Alpini. Rettori della festa saranno i due alpini geom. Luigi Boursier e Marcello Giordana. A suo tempo pubblicheremo l’orario e programma della festa, che si prevede di una solennità superiore a quella degli anni passati.

Maggio 1964

Festa di S. Giorgio (1° maggio). Anche quest’anno alla Festa di S. Giorgio, in cima al monte omonimo, ci sarà un’importante e interessante novità da vedere. Gli ex alpini del Gruppo di Piossasco, dopo mesi di fatica e di lavoro, hanno terminato di costruire lassù un rifugio alpino, che è dedicato alla memoria della medaglia d’oro Tenente Lorenzo Nicola. L’edificio si presenta bene e sarà inaugurato alla presenza delle maggiori Autorità militari, civili e religiose. La festa si svolgerà in tre successive e distinte funzioni, con il seguente orario:
Ore 10,00: benedizione e inaugurazione del Rifugio Alpino.
Ore 10,30: S. Messa celebrata nell’atrio della Cappella di S. Giorgio.
Ore 11,30: ai piedi della Croce monumentale, ricordo e preghiere peri Caduti alpini e Benedizione delle campagne di Piossasco.
Ore 12,00: rancio alpini e pranzo montano al sacco.
Ore 14,00: bicchierata offerta alla fontana (?) degli Alpini e canto di cori alpini.
Piossaschesi! Salite numerosi per la strada già costruita dai nostri ex alpini, a vedere la loro nuova opera, e a portare anche il vostro contributo di offerte per compiere le spese del materiale adoperato per il Rifugio. Animatevi e sperate: con quanto so è già fatto e con quanto è in programma di fare, anno per anno, il monte S. Giorgio diventerà sempre più attraente, fino a che sarà diventato il Sacro Monte di Piossasco. Rettori della festa sono i sigg. Marcello Giordana, presidente dei Gruppo ex Alpini e il geom. Luigi Boursier.

Luglio 1964

Un rifugio sul monte San Giorgio. Il nostro monte S. Giorgio, si può chiamarlo il “Monte delle Meraviglie”. Prima una croce di ferro, monumentale, eretta su un basamento roccioso; poi una strada rotabile che si snoda con numerosi tornanti sui fianchi del monte e s’inerpica fino alla vetta; poi un Rifugio Alpino di materiale prefabbricato in cemento. Queste sono le “meraviglie” compiute lassù per opera degli ex alpini di Piossasco. Quest’anno la festa di san Giorgio, titolare della Cappella in sulla cima, è stata celebrata come il solito, il 1° maggio, ma con una solennità finora mai vista. Circa 120 macchine di piccola e grossa cilindrata sono salite su quella vetta, dove trovarono un ampio parcheggio nel verdeggiante prato, che a poca distanza dalla Cappella declina verso ponente. Il monte brulicava di gente: oltre mille persone. Erano le ore 10 quando il nuovo Rifugio, ornato d’addobbi e bandiere tricolori, fu benedetto dal nostro Vicario. Tagliò il nostro tricolore, che chiudeva l’accesso al Rifugio, la gentile signora Nicola, madre della Medaglia d’oro Tenente Nicola Lorenzo, al qual è intitolato il Rifugio. Fu letta la nobile motivazione della concessione della medaglia d’oro. Tenne il discorso ufficiale il sig. ing. Fanci, presidente dell’A.N.A. torinese. Erano presenti generali, colonnelli e altri ufficiali superiori, ex comandanti di formazioni alpini, rappresentanze di Sezioni ex alpini di diversi paesi e numerosi ex alpini di Piossasco, tutti con il cappello dalla mozza piuma nera. Alle ore 10,30 iniziava la funzione religiosa con la Messa all’altare da campo, presso la porta della Cappella. Celebrava il Vicario, che nel suo discorso rievocò tra l’altro, i lontani secoli, quando sulla cima del monte abitavano i monaci Benedettini, i quali lassù eressero la Cappella con annesso il loro monastero. Una terza funzione si svolse ai piedi della Croce monumentale, con preghiere di suffragio per i Caduti alpini, e con la Benedizione alle campagne di Piossasco. Alle tre funzioni i Cantori di San Vito eseguirono musica polifonica e i Giovani del Coro alpino eseguirono canti di montagna adatti alla circostanza. Alle ore 12, mentre i pellegrini si disponevano a gruppi, attorno al pendio del monte,per consumare il pranzo al sacco, le autorità e rappresentanze erano invitate al pranzo, preparato sotto il portico del nuovo Rifugio e servito dalle signore Giorda, Bianciotto e Germena, mogli di tre ex alpini di Piossasco. Sul muro del Rifugio fu posta una lapide che ripide che ricorda l’eroico tenente Lorenzo Nicola. Accanto alla lapide è stata esposta una pergamena, con i nomi dei trenta ex alpini che, sotto la giuda e l’animazione dell’ideatore Giovanni Giorda, volontariamente prestarono la loro opera per la costruzione del Rifugio. Al buon successo della magnifica giornata s’interessarono vivamente i Rettori della festa sigg. Marcello Giordana e geom. Luigi Boursier. Gli stessi già alcuni giorni prima avevano provvisto che una draga salisse ad allargare le curve e alcuni tratti di strada, in modo che le macchine potessero transitare comodamente. Tra i presenti alla festa abbiamo notato il sig. Angelo Spesso, che gentilmente donò il terreno, sul quale fu eretto il Rifugio; a lui fu rivolto un pubblico ringraziamento. Siamo incaricati di portare anche un pubblico grazie, sebbene in ritardo, al sig. cav. Luciano Savia e alla signorina Delia Brunicardi, i quali a suo tempo concessero gratuitamente che la nuova strada passasse in territorio di loro proprietà. Ora, i nostri Alpini, che non sanno star fermi, già hanno deciso di prestare la loro opera per i restauri alla Cappella. Ne parleremo nel prossimo Bollettino.

Occhiena Domenico-Audrito Francesco-Mario Pereno-Mario Giorda-Giovanni Giorda-Francesco Chiantore

 

 

gitanti al San Giorgio

 

Sanganesi in gita

 

 

Sanganesi in gita anni sessanta

1 maggio 1980

Da sx Michele Martinatto (Miclin), Giovanni Pereno (Perenot), Enrico Martinatto e Natale Dovis 1-5-1980

Da sx Michele Martinatto (Miclin), Giovanni Pereno (Perenot) e Natale Dovis 1-5-1980

 

Cento volontari salvano la chiesa di San Giorgio

E' stata terminata nei giorni scorsi la prima parte dei restauri della Chiesa Romanica di San Giorgio, in vetta al monte che domina Piossasco. in una zona suggestiva, meta estiva delle scampagnate domenicali di molti torinesi.
L'edificio, che si trovava in stato di assoluto abbandono, risale all'anno 1000. al suo interno, notevoli affreschi di artisti del '400.
Per salvarlo. l'Amministrazione Comunale ha promosso nei mesi scorsi varie iniziative, stanziando sette milioni per i primi lavori di sistemazione e coinvolgendo tutte le associazioni ed i gruppi spontanei per il reclutamento di volontari disposti a portar via detriti, costruire recinzioni e puntellare travi cadenti.
La risposta della popolazione — e stata pronta: un centinaio di persone (tra cui molti artigiani edili) si sono radunate ogni sabato e spesso anche la domenica a lavorare in allegria e visti i risultati, anche con notevole profitto.
La Chiesa Romanica é situata in una località a 857 metri d'altezza ed è difficilmente raggiungibile. Parte dei lavori, quindi, è stata rivolta alla sistemazione della sede stradale, ed ha richiesto la collaborazione — anch'essa volontaria — del corpo di Polizia Rurale.
Ora scatterà la seconda fase, quella del vero e proprio restauro, con l'Intervento della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte.
Dato il valore degli affreschi che la Soprintendenza vuole restaurare (ricoperti fra l'altro da parecchi strati di vernice), verrà chiesto anche un contributo allo Stato.
Alla Chiesa è pure annesso un Monastero, che probabilmente un tempo ospitava monaci benedettini. e del quale si vedono ancora ruderi e fondamenta, il Monastero non è citato nei documenti ufficiali e non si sa a quale epoca possa risalire.
quella del vero e proprio restauro, con l'Intervento della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte.
Dato il valore degli affreschi che la Soprintendenza vuole restaurare (ricoperti fra l'altro da parecchi strati di vernice, verrà chiesto anche un contributo allo Stato.
Alla Chiesa è pure annesso un Monastero, che probabilmente un tempo ospitava monaci benedettini, e del quale si vedono ancora ruderi e fondamenta, il Monastero non è citato nei documenti ufficiali e non si sa a quale epoca possa risalire.
A studiare questi monumenti, con scavi e rilevazioni, verranno a primavera studenti della facoltà di storia medioevale, che stanno preparando una tesi sugli insediamenti abitativi del Medioevo

Dall’archivio storico Stampa Sera 16 gennaio 1979

Chiesa di San Giorgio: millenaria costruzione che sta ritornando in vita grazie al Gruppo Alpini di Piossasco

Dal libro:
Vita e tradizioni di Piossasco
Luciano Suppo
G. Alzani & C s.a.s., 1980

 

Associazione Nazionale
Alpini
Gruppo di Piossasco
1 maggio 1959
alle penne mozze piossaschesi

 

Ave Maria

 

Giugno 1932

Festa di San Giorgio. Lunedì 9 maggio scorso in una splendida giornata primaverile, si è svolta la festa sulla vetta del monte San Giorgio. Si celebrò la Messa alle ore 8,30 dal Sig. Vicario, dove ricordò che quella vetta fu anticamente dimora di Monaci e suggerì di invocare San Giorgio patrono di Piossasco. Dopo le funzioni, i numerosi pellegrini si sparsero a gruppi per consumare la colazione al sacco, tra allegria e momenti incantevoli. Alle 10,30 si ricompone la processione, e seguendo il quadro di San Giorgio, portato a spalle da uno dei rettori, si snoda giù dal monte e si arriva alla chiesa parrocchiale, ove con la benedizione del SS. Sacramento, si conclude la giornata.

Giugno 1938

Festa di San Giorgio. Tanta gente ha partecipato alla festa, qualcuno ha detto che vi erano state mille persone. Forse è una stima un po’ esagerata, ma è certo che c’erano parecchie centinaia. Il motivo forse era che il 9 maggio era festa nazionale, giornata di riposo per gli operai. Si propone di fare ogni anno questa festa al 9 maggio, dato che probabilmente questa data rimarrà festa civile, come anniversario della conquista dell’Impero. Questa festa deve servire a ravvivare in noi la fiducia nella protezione di San Giorgio, che da lassù sul monte come una vigile sentinella difende il territorio di Piossasco. Questa giornata escursionistica ci porge pure occasione di ammirare la nostra montagna così bella e così varia. Ci presenta ora l’orrido, ora spianate erbose e verdeggianti, ora magnifiche pinete, con visioni panoramiche incantevoli. Se volgiamo dare valore a Piossasco, valorizziamo il monte San Giorgio.

Maggio 1939

Festa di San Giorgio. Dato che martedì 9 maggio è festa nazionale, proclamazione dell’Impero e che quindi molti possono approfittarne per una bella gita, si celebrerà alla Cappella di San Giorgio, festa annuale, con messa cantata alle ore 9. In caso di pioggia, la festa sarà tramandata a lunedì 15 maggio.

Maggio 1940

Festa a San Giorgio. Giovedì 9 maggio. La giornata dell’anniversario della proclamazione dell’Impero si presta magnificamente bene per fare una facile, ma impagabile esecuzione al monte san Giorgio, per ossigenare i polmoni nell’aria purissima di lassù e per invocare la protezione del Santo su tutto Piossasco. La gita non sarà poi tanto partecipata quest’anno, ecco la novità: messa alle ore 10, pranzo e riposo fino alle ore 14, ritorno in parrocchia e benedizione. Rettori della festa, Modesto Lanza e Luigi Bruno.

Giugno 1940

Festa di San Giorgio. 9 maggio. Questa festa, va acquistando ogni anno maggior importanza e grandiosità. Il 9 maggio è festa nazionale, il concorso di gente è sempre più numeroso. Siamo partiti dalla parrocchia alle 7,30 in processione, seguendo il quadro di San Giorgio, portato dal sig. Cesare Lanza, passando dal colle di San Valeriano e aggirando la montagna di San Giorgio, in una comoda salita, siamo giunti alla cappella poco dopo le ore 9. Dopo breve riposo, fu cantata in musica la Messa. I pellegrini sarebbero più soddisfatti se si facesse un altare fuori e si celebrasse all’aperto, la cosa può essere attuabile. Verso le ore 11, tutta la cima del monte brulicava di gente, che divisasi in moltissimi gruppetti seduti sull’erba, consumava il rancio che la fatica della salita e l’aria forte di lassù rendevano tanto gustoso. Intanto da un alto podio Nino Muttigliengo, presentato dal sig. Cattenea Mario fu Casimiro, fece una breve commemorazione della giornata, che era dedicata all’Esercito Italiano. I presenti pensarono che l’idea rispondeva all’aspettativa e applaudirono calorosamente. Voci interrogative si sentirono come queste: “Non si potrebbe celebrare a San Giorgio una funzione patriottica - religiosa come si fa il 21 aprile a San Valeriano? Poiché il 9 maggio è dedicato all’Esercito, non potrebbero gli ex Combattenti prendere l’iniziativa…?” Consumata la refezione cominciarono i canti, e tutta la cima del monte risuonava di festosa allegria, in una giornata splendida di sole. Erano le 14 quando si formò la processione, che passando per la strada dei Castelli ritornò alla chiesa parrocchiale.

Maggio 1941

Festa alla Cappella di San Giorgio. Venerdì 9 maggio: festa nazionale della proclamazione dell’Impero. Si celebrerà la festa titolare della Cappella sul monte San Giorgio. La messa sarà cantata alle ore 9,30. Si partirà dalla parrocchia alle 7,30 e faremo il pellegrinaggio in processione per invocare speciali benedizioni sui nostri soldati.
Lunedì 12: alla stesa ora, si dirà un’altra messa a San Giorgio, secondo le intenzioni di una persona che ricevette dal Santo una grazia straordinaria.

Giugno 1941

Festa di San Giorgio. La pioggia ci ha impedito di celebrare a suo tempo, com’era stato stabilito. Tuttavia non deve essere tralasciata, specialmente quest’anno, che abbiamo bisogno di raccomandare al Cavaliere San Giorgio i nostri cari soldati. Perciò, per dare a tutti maggiore comodità di parteciparvi, la festa si celebrerà domenica 22 corrente. Si partirà dalla parrocchia dopo la messa prima delle ore 7, alla Cappella di San Giorgio si canterà la messa alle ore 10. Si ripartirà nelle prime ore del pomeriggio, per essere in Parrocchia alle ore 15,30, per la Santa Benedizione. Rettore della festa è il signor Elia Michele di Paolo. Per il 1942 saranno Rettori due soldati: Fiora Albino di Costantino e Francesco Martinatto di Bernardo.

Luglio 1941

Vita parrocchiale. Festa di San Giorgio. Finalmente abbiamo potuto celebrare la festa di San Giorgio. Diciamo finalmente, perché per due volte era stata impedita dalla pioggia. Domenica dunque, 22 giugno fu una giornata splendida. In processione e a gruppi, per via S. Valeriano e della pineta, con in testa il quadro del santo, portato dal rettore Michele Elia, con la guida esperta del Sig. Modesto Lanza, il più vecchio cacciatore di Piossasco che conosce ogni più piccolo sentiero della nostra montagna, moltissimo sono saliti alla Cappella sulla cima del monte, ove fu cantata la messa alle ore 10. Il signor Vicario con brevi parole di predica, richiamò il pensiero di tutti verso i nostri cari soldati, che come San Giorgio soldato e martire, danno a Cesare quello che appartiene a Cesare, e danno a Dio quello che appartiene a Dio, nel compimento eroico del loro dovere verso la Patria, sostenuti da viva fede cristiana. Che fossero numerosi gli intervenuti, lo si può giudicare dal fatto che si raccolsero più di cento lire d’elemosina. Oh se si potesse arrivare un giorno a rinnovare e sistemare l’antica Cappella nelle sue linee originali artistiche. Se i partecipanti alla festa saranno molti ogni anno, la cosa sarà più fattibile. Dopo la funzione religiosa, fu consumato il pranzo al sacco, quindi per il gran calore la gente cominciava a squagliarsi, così prima del previsto, si ricompose la processione, che ritornò alla chiesa parrocchiale per la benedizione.

Maggio 1942

La festa di San Giorgio, si celebrerà sabato 9 maggio. Partiremo dalla parrocchia verso le ore 7,30, e in processione saliremo alla Cappella, passando per via S. Valeriano. Alle ore 9,30 vi sarà lassù la Messa in onore del Santo, che dall’alto del monte guarda e protegge Piossasco. Al cavalier San Giorgio raccomanderemo in modo speciale i nostri soldati, tanto più che in tal giorno in tutta Italia si celebra la Giornata dell’esercito. Quest’anno probabilmente saranno annunziate delle importanti novità, che si stanno progettando, accorrete numerosi e sentirete. Rettori della festa sono due soldati: Albino Fiora artigliere e Francesco Martinatto paracadutista.

Luglio 1942

Restauri alla Cappella di San Giorgio. Una leggenda popolare narra che San Giorgio apparì un giorno in cima al monte che sovrasta Piossasco, tutto chiuso in armi sul candido destriero, e di lassù con un balzo piombasse al piano in un punto ricordato tuttora da un pilone, che si chiama appunto di San Giorgio. In ricordo della prodigiosa apparizione, pare sia sorta lassù la chiesetta dedicata al Santo, guerriero dalla pietà degli abitanti, i quali dovevano aver ricevuto qualche miracoloso soccorso in una delle molte traversie cui fu soggetta la regione nei tempi andati. Noi non possiamo accettare questa leggenda, che non regge alla critica, che non ha fondamenti storici che la comprovino. Vi sono altri documenti storici e tradizionali più convincenti, i quali possono spiegare l’origine della Chiesetta sul monte San Giorgio. Questa volta volgiamo richiamare l’attenzione su un fatto. Per l’insufficiente manutenzione, per i frequenti fulmini, da cui fu e spesso colpita la Cappella, per il vandalismo di certi visitatori, l’esistenza della Cappella è seriamente minacciata, mentre è pure già molto compromessa dall’umidità e dalle piante parassite che in parte l’avvolgono. Ora sarebbe doloroso che al ridente Piossasco, posto sotto la custodia del monte, venisse mancare la protezione del glorioso San Giorgio. Sarebbe imperdonabile se i piossaschesi non sentissero il dovere di conservare questo monumento pregevole per arte e antichità. S’impone dunque la necessità di un restauro, ma fatto sotto una mente direttiva competente, in modo da avere una generale sistemazione del monte San Giorgio, che diverrà la più ambita passeggiata degli abitanti e dei turisti. Un Architetto, il Dott. Cesare Filippi di Torino, giovane ed intelligente, amante del nostro paese (e chi non trova bello Piossasco), ma più amante ancora del bello antico, ha già fatto uno studio generale al riguardo ed ha preparato un progetto di restauro della Chiesa e annessi. Egli è salito già più volte lassù per approfondire le sue ricerche e fare rilievi, per chiarire come fossero sistemati gli edifici una volta esistenti. Probabilmente farà ancora assaggi e scavi per completare il suo studio per il definitivo progetto di restauro. Sarà probabile venire all’attuazione di questo progetto? Sarà questo un semplice sogno e non sarà mai una realtà? La fede, il buon volere e l’entusiasmo dei Piossaschesi non mancheranno, e l’attuazione delle nostre grandiose idee avverrà certamente, in un tempo più o meno lungo. Lo speriamo. (continua…)

Ottobre 1942

I Restauri alla Cappella di San Giorgio. Nel mese scorso è stato dato il primo colpo di piccone per gli scavi attorno alla Cappella sul monte San Giorgio, presente l’architetto Filippi Ing. Cesare, ardente ideatore e animatore dei restauri. Come si sa, la Cappella era una chiesetta a tre navate, delle quali la sinistra era pressoché tutta diroccata. Gli scavi pertanto hanno questo primo scopo di rintracciare le fondamenta e la linea dei muri di questa parte e di liberarla dai detriti, mettendone in luce il pavimento. Un altro importante fine da raggiungere poi è quello di trovare le tracce di quella costruzione romana, che sul monte San Giorgio certamente preesisteva alla Cappella, la quale fu appunto costruita sulle rovine e col materiale dell’antico fabbricato romano. Diremo a suo tempo dei risultati ottenuti. Intanto vogliamo subito far notare quanto sia antica la Cappella di San Giorgio. La sua costruzione risale a circa mille anni fa. Questo si deduce anzitutto dall’esame dei muri, specialmente nella parte esterna, ove si vedono molto bene le tracceli una cornice in cotto del solito tipo romanico, con sotto archetti pensili costituiti da pezzi di laterizio, che nella parte rotonda (abside) della chiesa è divisa da strette lesene, tra le quali sono visibili tracce di finestre a feritoie. E’ la sicura forma romantica che risale attorno all’anno Mille. Altro documento storico relativo all’antichità della suddetta Cappella lo troviamo riportato dall’Ing. Eugenio Olivero nel suo libro Architettura Religiosa pre-romanica e romanica nell’Archidiocesi di Torino, ove dice che la Contessa Adelaide di Susa, fondatrice dell’Abbazia Benedettina di S. Maria di Pinerolo (Abbazia Alpina) dona tra l’altro a quell’Abbadia, nel 1064, la chiesa di San Giorgio costruita sul monte che sta sopra il castello di Piossasco. - … ecclesiam unam constructam in monte de super castro de Plautiasca in Honore S. Giorgii… - Dunque la Cappella di San Giorgio fu costruita prima del 1064.
Nella sua lunga vita questa cappella, ebbe bisogno di riparazioni, di sostegni esterni e forti speroni per tenersi in piedi, ma ormai i rappezzamenti e i rinforzi non bastavano più e la Cappella minacciava completa rovina. Erano pertanto urgenti i restauri che si sono iniziati, i quali dovranno ridarci un gioiello di costruzione romanica con quelle linee caratteristiche, che appaiono osservando la fotografia del progetto della Cappella a restauri ultimati. La Cappella restaurata sarà un monumento a ricordo dei Caduti di questa grande guerra e sarà una testimonianza della protezione di San Giorgio sui nostri soldati, che d’ora innanzi raccomanderemo con più fervore, con preghiere e voti, al glorioso Cavaliere Santo.

Maggio 1943

La Festa di San Giorgio. (9 maggio). Si sarebbe dovuto celebrarla il giorno 10 corrente mese, ma in tal giorno Piossasco farà la sua processione votiva alla Madonna dei Laghi d’Avigliana. Per cui la festa di San Giorgio è necessario celebrarla il giorno nove che è di domenica. Per questo motivo certamente vi sarà un gran concorso di gente. Allora sia permesso un avviso, che cioè il numero non porti confusione e allegria incomposta, non adatta al momento. Piuttosto ravviviamo la fede che le nostre preghiere, fatte così più numerose, potranno ottenere più valida protezione divina ai nostri cari soldati, che ricorderemo fervidamente al Cavaliere San Giorgio. I pellegrini (chiamateli così e non gitanti), potranno vedere lassù i lavori di scavo già fatti per i futuri restauri. Saranno intanto raccolte in una piccola cassa le ossa umane ritrovate in tombe scoperte, e su di loro si faranno le esequie al termine della messa. Si partirà il mattino dalla parrocchia dopo la messa delle ore 7. Si canterà la messa a San Giorgio alle ore 10. Si ripartirà alle ore 14 circa, in modo da essere in parrocchia per le funzioni vesperali, che cominceranno alle ore 15,30.

Giugno 1943

La Festa di San Giorgio, si è celebrata domenica 9 maggio. Alle ore 10 la lunga teoria dei pellegrini, giungeva alla cima del monte. Subito il Vicario procedeva all’esumazione d’ossa umane trovate in due tombe, e le riponeva in una cassa preparata appositamente, che poi veniva portata in Cappella. Seguiva la messa cantata. Dopo il Vangelo, davanti ad una folla straordinaria il Vicario parlava per dare conto dei lavori già eseguiti e di quelli progettati al fine di compiere una buona restaurazione della Cappella e delle adiacenze, in modo rendere il luogo una mèta desiderata. La casa piacque evidentemente a tutti e la risposta fu data nelle offerte raccolte durante la messa; offerte che superarono le 600 lire; cifra mai raggiunta nel passato. Il tempo che pareva promettere una bella giornata, si abbuiò improvvisamente; seguì abbondante pioggia con forte vento. Molti scapparono giù; rimasero quelli che si poterono ritirare nella Cappella. Dopo circa un’ora, il tempo si rimise a bello e si poté ritornare comodamente in processione alla chiesa parrocchiale, ove avvennero le solite funzioni festive. Erano rettori della festa Mario Elia e Mario Martinatto, due soldati, che elessero i loro successori per l’anno venturo, due altri militari in pratica Pierino Bertinetto e Giovanni Cattanea. La giornata era pure dedicata all’Esercito, che il Vicario rievocò nella predica, invitando tutti a ricordare con affetto i nostri soldati. Il Fascio di Piossasco aveva inviato lassù una rappresentanza. Fascio San Giorgio che fra un anno si possa celebrare con straordinaria solennità la sua festa, in un clima gioioso di vittoria e di pace.

Maggio 1944

Festa di San Giorgio sul Monte. Domenica 14 maggio. Non solo per la nostra parrocchia, ma per tutto il paese di Piossasco, la festa alla cappella di San Giorgio è sempre una ricorrenza molto aspettata. Nei tempi passati la giornata era desiderata per compiere una magnifica gita, da alcuni anni invece la festa ha l’aspetto di un pio pellegrinaggio, che devotamente facciamo per invocare la protezione di San Giorgio sui nostri soldati e sul nostro paese. Con questo spirito saliremo anche quest’anno lassù, con la più gran fiducia che San Giorgio da noi invocato, salverà Piossasco e la sua brava gente da ogni pericolo. Dato che la Cappella del Santo ha bisogno di restauri, già iniziati, quest’anno porteremo su qualche po’ di materiale occorrente, e precisamente dei mattoni. Affinché il trasporto possa farsi con maggior concorso di gente, la festa è celebrata domenica 14 corrente mese, con la messa cantata lassù alle ore 10. Alla villa Cadorina, vi saranno mille mattoni, che il Dott. V. Meynardi con squisito pensiero di gentilezza e generosità, offre e mette a disposizione in onore di San Giorgio. Ogni pellegrino potrà rilevare almeno un mattone e portarlo su alla Cappella. Il viaggio sarà così più faticoso, ma anche più meritorio. Nessuna famiglia di Piossasco resti assente. La partenza è fissata per le ore 8 dalla parrocchia di San Vito.

Giugno 1944

Come fu la Festa di San Giorgio. Domenica 14 maggio, siamo saliti alla cappella sul monte San Giorgio, portando tutti almeno un mattone per i futuri restauri. La diffusione di voci inconsistenti, incontrollate e alquanto allarmistiche, hanno fatto sì che molti, che già avevano deciso la venuta, se ne restarono a casa. La conseguenza fu una metà dei mattoni messi a disposizione del Dott. Meynardi, è rimasta dov’era, cioè alla Cadorina. Pazienza, speriamo però di ripetere un altro pellegrinaggio anche più numeroso, nel quale porteremo su anche altro materiale. Sull’esempio del Dott. Meynardi, che ha dato i mattoni, c’è altra persona che già ha fatto sapere che regala parecchi metri cubi di sabbia, ed è il sig. Giuseppe Martinatto di Giovanni, che fin d’ora ringraziamo di cuore. L’idea dei restauri piace a tutti, perché tutti ne vedono la necessità, perché in tutti è viva la devozione a San Giorgio, protettore del paese, sul quale pare dall’alto stendere le sue braccia. Alle ore 10 ebbe inizio la messa cantata, durante la quale il Vicario disse brevi parole intonate ai momenti; parole che trovarono eco in tutti i cuori, ha detto dell’assistenza di San Giorgio sui nostri soldati, da alcuni anni i Rettori della festa sono militari che sempre furono protetti e salvati dal Santo. Ha parlato dei restauri che sono urgenti, perché la cappella non rovini completamente; la quale se sarà ritornata alla bellezza antica, formerà attraente mèta di pellegrinaggi e di gite sul monte, dal quale si gode un meraviglioso panorama, che si estende dalle Alpi e Prealpi a quasi tutto il Piemonte. La buona disposizione di tutti per i restauri e la devozione verso San Giorgio, si possono arguire anche dal fatto che sono state raccolte nel solo giorno della festa lire 1.250. Alle quali facciamo qui, seguire altre offerte già ricevute all’Ufficio parrocchiale e che ammontano a 960 lire, ringraziamo questi oblatori, che hanno così aperta la lista delle offerte.

Settembre 1944

Salviamo la Pineta. La pineta, che riveste ormai tutta la montagna di San Giorgio, era guardata finora come un tesoro da parte del paese, ed i Piossaschesi avevano imparato a rispettarla. Oltre che una bellezza per il monte così ben rinverdito, era un evidente vantaggio per la purificazione dell’aria, resa più salubre e profumata. Ma ora che succede? Ai deprecati fuochi distruttori si accompagnano troppo frequenti e gravi asportazioni di piante da parte della gente, che ha circa bisogno di legna e che crede di potersi servire a suo agio dei pini della pineta, che atterra benché verdi e prosperosi. – E che male c’è? - dicono gli approfittatori, poiché non c’è nessuno che protesta, nessuna guardia comunale o forestale compare mai ad impedire quello che si sta compiendo; così a poco a poco si fanno dei vuoti, si allargano quelli già esistenti, e la pineta è rovinata. Alle famiglie bisognose affermiamo che si accontentino dei pini secchi, alle altre (poiché vi sono persone che abbattono pini non per bruciare per proprio conto, ma per vendere o trasportare altrove) ripetiamo che la distribuzione che fanno, non è lecita né di fronte alla coscienza né di fronte al paese. Vogliamo intanto sperare che le Autorità locali, non resteranno più completamente assenti, chè diversamente darebbero l’impressione che la pineta non interessa più il Comune e che chiunque (sfollati e non sfollati) può continuare nella rovina e distribuzione della medesima. Per amore del paese, salviamo la pineta!!

Maggio 1945

La festa di san Giorgio, si farà o non si farà? Gli ottimisti affermano che ci sarà, perché vi sarà già la pace. Se fosse vero, allora la festa dovrà assumere una solennità veramente straordinaria; e a questo scopo essa è fissata per il giorno 10 corrente, festa dell’Ascensione, giornata che dovrebbe veder tutto Piossasco salire sul monte a ringraziare il Santo protettore. La Messa lassù sarebbe cantata alle ore 10. La Cappella di San Giorgio fu colpita l’estate scorsa da una cannonata tedesca, che perforò il muro presso l’altare dal lato dell’Epistola. Ora sono state contratte le debite riparazioni, e aspettiamo tempi migliori per riprendere i restauri già iniziati. Ecco intanto una lista d’offerte che ammonta a lire 805.

Giugno 1945

Ha cantato il suo solenne Te Deum, riconoscente è poi salito in pio pellegrinaggio alla Cappella di San Giorgio, ove è stata celebrata la S. Messa alla presenza di migliaia di persone. Non si era mai visto per il passato un tale concorso di gente.

Settembre 1945

Messa a San Giorgio. Domenica nove settembre corrente, alle ore 10, sarà celebrata su alla Cappella di San Giorgio una Messa, a richiesta di una persona che intende ringraziare il santo per la protezione avuta durante le guerra. Sarà una buona occasione per tanti, specialmente ex-militari, per salire a sciogliere voti e promesse a San Giorgio, non avendo potuto partecipare alla prima festa, fatta nel maggio scorso. Comunichiamo che, grazie all’opera del signor Colombaro Albino coadiuvato da amici, il pozzo esistente sul monte è stato ripulito, risultato profondo poco più di 4 metri con pochissima acqua. Se i restauri si potranno continuare, anche i pozzo sarà sistemato in modo da conservare l’acqua necessaria per i pellegrini che salgono ogni anno lassù. Ecco altre offerte per la Cappella: 1.400 lire.

Dicembre 1945

Cappella di San Giorgio. Saliti sul monte alla Cappella San Giorgio per la celebrazione di una Messa votiva, abbiamo fatto una spiacevole constatazione. La porta della Cappella era aperta, perché era stata forzata con un danno della serratura che non chiudeva più; nell’interno si notava lo spirito vandalico di chi vi era entrato, perché candelieri e quadri erano rovesciati e altre cose rotte e maltrattate. Come spiegare la cosa? Che siano stati dei banditi, vaganti per le montagne? Certo che dimostrarono di essere della peggiore feccia, senza educazione, senza religione; dei poveri disgraziati senza coscienza. Ma intanto con questi atti vandalici, che quasi gravemente si ripetono di quando, c’è da chiedersi se vale la pena di pensare a dei restauri. Abbiamo voluto registrare il fatto additarlo alla pubblica riprovazione, chiedendo la collaborazione per scoprire all’occorrenza i colpevoli. Intanto registriamo lire 600 d’offerte.

Luglio 1946

Festa di San Giorgio (1° maggio). E’ passato il tempo, quando il 1° maggio era un monopolio dei social comunisti; ora è festa del lavoro, di tutti i lavoratori, appartenenti a qualsiasi categoria, tendenza o nazione. Perché i lavoratori potessero festeggiare meglio la giornata, abbiamo fissato per tal giorno la festa di San Giorgio, salendo in pellegrinaggio alla Cappella del Santo alla cima del monte. Alle ore 10 avvenne la Messa cantata con predica del Vicario, che svolse tre pensieri: 1°) pellegrinaggio di ringraziamento per la protezione celeste del Santo su Piossasco, durante la guerra. 2°) progetti di restaurazione per fare lassù un monumento nazionale e sacro, che sia meta attraente di gite e di pellegrinaggi. 3°) San Giorgio, soldato ardimentoso, che uccise il drago a Bejrut di Siria, sia nostro aiuto nella lotta spirituale e quotidiana contro il drago infernale. Al termine della funzione, il colonnello Giuseppe Giusiana di Sangano, cavaliere di San Giorgio, tenne un alto ed applaudito discorso, invitando la popolazione a cooperare generosamente per l’opera dei restauri, in omaggio al grande San Giorgio. Erano rettori della festa i sigg. Giuseppe Lovera, ex prigioniero e Marcello Andruetto, che raccolsero lire 2.750 d’offerte tra i presenti.

Maggio 1948

La Festa di San Giorgio, è fissata anche quest’anno al primo maggio. E’ giornata di riposo per gli operai; quindi è occasione propizia per una gita in montagna per respirare aria più ossigenata e più libera. Lassù sul monte, anche l’anima si trova più vicino al Cielo e più volentieri rende omaggio a Dio in una devota funzione religiosa. Si partirà da Piossasco in processione alle ore 7,30 e vi sarà lassù la Messa verso le ore 10. Rettori della festa sono i signori Marcello Oberto e Giovanni Andruetto di Giacinto.

Aprile 1950

Lunedì 1° maggio, Festa di San Giorgio. Saliremo alla Cappella del Santo in devoto pellegrinaggio come tutti gli anni, per venerare sulla cima Colui che i nostri antenati hanno posto lassù a custodia del paese. Essendo festa del lavoro, c’è da sperare che il concorso dei partecipanti sarà numeroso. Partenza dalla Parrocchia alle ore sette. Messa alla Cappella alle ore 9,30.

Giugno 1950

Festa di San Giorgio. Vogliamo anche ricordare questa festa, che abbiamo celebrata il primo maggio. A Mosca, dove svolazzano false colombe di pace, in tal giorno si è svolta una sfilata militare che è durata sette ore, davanti al custode della pace, che porta il titolo guerresco di “maresciallo”. In Italia invece, la festa del lavoro si è celebrata un po’ dappertutto con funzioni religiose. Alle quali hanno partecipato numerosi operai, invocando da Dio lavoro e pace. Anche i Piossaschesi, laboriosi e pacifici, sono saliti sul monte San Giorgio per assistere alla S. Messa. I presenti erano assai numerosi, se i Rettori raccolsero di colletta oltre sette mila lire. Il circolo ACLI aveva invitato gli operai alla festa, nel pomeriggio organizzò divertimenti per i figli dei lavoratori. Per un’altra volta la festa del lavoro andrà celebrata ancora meglio. Erano Rettori della festa: Giuseppe Novarese e Giovanni Camandone.

Aprile 1951

La Festa di San Giorgio, si celebrerà anche quest’anno il 1° maggio. Essendo giornata non lavorativa, si prevede un gran concorso di popolo. Alle ore 7 partirà dalla piazza S. Vito, per essere su alla cima del monte per la celebrazione della Messa alle ore nove. Data che il 1° maggio è festa del lavoro, il circolo ACLI di Piossasco ha organizzato un programma di divertimenti, che verrà pubblicato a suo tempo, che si svolgerà nella parrocchia di San Vito, subito dopo la discesa dal monte. Rettori della festa sono i sigg. Giuseppe Lovera di Gioacchino e Gino Piatti.

Giugno 1952

Anche la Festa di San Giorgio, celebrata il 1° maggio, è riuscita bene. Nonostante l’incertezza del tempo, che da molto era piovoso, numerosi furono i partecipanti. Si sono fatte sette mila lire di colletta. E’ stata anche la Festa del Lavoro. Discesi dal monte e ritornati alla parrocchia, nel pomeriggio, per intercessione dei Dirigenti del locale Circolo ACLI, si sono svolti giochi e divertimenti per gli operai e figli di operai, come già altri anni.

Luglio 1953

Il primo maggio scorso è stata celebrata la Festa di San Giorgio. Molti Piossaschesi salirono lassù alla cima del monte omonimo, invitati anche dalla bella giornata. Il numero e la generosità degli intervenuti si possono arguire dalle offerte raccolte, che furono di oltre NOVE mila lire; cifra mai raggiunta nel passato. La buona riuscita della Festa è anche merito dell’attività dei sigg. Rettori Maggiorino Torta e Giacomo Borgiattino fu Giuseppe. La festa di San Giorgio è anche la festa del Lavoro, poiché la si celebra il primo di maggio. Allora sarebbe bene che tutte le manifestazioni della giornata confluissero a renderla più solenne e attraente, e nulla dovrebbe distogliere gli operai di Piossasco dal salire alla Cappella di San Giorgio, sia per devozione al Santo, sia per diporto. C’è chi parla di restauri a quella Cappella. Sarebbero proprio necessari. Si erano iniziati prima dell’ultima guerra e poi forzatamente sospesi. Ora che la Cappella di San Valeriano è finita; ora che una nuova e comoda strada si va costruendo super le pendici del monte, chissà che non sia giunto il tempo di pensare anche a quella di San Giorgio? Ne parleremo appena avremo sentito il parere dei Piossaschesi.

Aprile maggio 1954

Festa di San Giorgio. Si farà, come già nel passato, il primo maggio. Essendo giornata festiva per i lavoratori, questi hanno una bella occasione per fare una bella gita in montagna salendo alla cima del monte San Giorgio. Si partirà di qui alle ore sette, per arrivare lassù alla Cappella alle ore nove, per la celebrazione della Messa. Rettori della festa i sigg. Giovanni Lanza fu Battista e Giuseppe Paviolo di Michele.

Giugno luglio 1954

Cappella di San Giorgio. La festa annuale è stata celebrata il primo maggio. Il concorso di gente, che per diversi motivi si prevedeva scarso, è stato invece assai numeroso, e il tempo anche assai galantuomo; non ha piovuto. I presenti furono generosi, perché la colletta fu di circa sei mila lire. Erano rettori i sigg. Giovanni Lanza e Giuseppe Paviolo di Michele. Tutti osservano e con ragione, che la Cappella avrebbe bisogno urgente di restauri. Quando si potranno fare? Attendiamo solo che la nuova strada della pineta arrivi su più in alto possibile, perché resti più facile il trasporto del materiale. I progetti sono pronti da qualche tempo.

Maggio giugno 1957

La Festa di San Giorgio, celebrata mercoledì 1° maggio, è anch’essa riuscita benissimo. Nonostante il tempo imbronciato, numerosi Piossaschesi sono stati in cima al monte e si sono raccolti dentro e attorno alla Cappella alle ore 9,30 per sentire la messa. Il Vicario nella sua predica ricordò l’antichità della Cappella, la quale purtroppo necessita urgenti riparazioni; ha ricordato che mille anni fa, esisteva lassù un fiorente convento di monaci o abbazia. Ricordò la leggenda di san Giorgio, che uccise il dragone terribile, nel quale simboleggiato il demonio; ricordò la Festa del lavoro, ormai fissata al 1° maggio, che presenta S. Giuseppe operaio, come esempio da imitare e da invocare da tutti i Lavoratori. Il tempo a poco a poco si rimise al bello, e si fece vedere anche il sole. In tutti si manifestò la più lieta e sana allegria. Erano Rettori della festa i sigg. Cornelio Martinatto e Carlo Neirotti.

Luglio agosto 1958

Festa di San Giorgio. Fu celebrata il primo maggio, in una splendida giornata di sole, che richiamò lassù sulla vetta del monte San Giorgio, una grande folla di gente. Era anche la Festa del Lavoro e molti lavoratori Piossaschesi la celebrarono salendo alla cappella di San Giorgio, con il duplice scopo di onorare il Santo e di fare una bella gita. Il Vicario nel suo breve discorso richiamò l’attenzione sulle condizioni precarie della Cappella, che va peggiorando e pose questo interrogativo: è meglio restaurare l’attuale Cappella o è meglio farne una nuova dalle fondamenta? Ecco il problema che è urgente risolvere. Erano Rettori della festa i sigg. Germano Martinetto e Giovanni Andruetto fu Giacinto, i quali hanno raccolto l’abbondante colletta di oltre undicimila lire, pro Cappella.

Maggio 1959

Festa di San Giorgio (1° maggio). Quest’anno la festa assumerà una solennità eccezionale, perché lassù in cima al monte verrà benedetta e inaugurata una grande croce. L’iniziativa è del Gruppo Alpini di Piossasco. La croce di metallo, alta circa 5 metri, è eretta su un roccioso e robusto basamento, nel quale è applicata un’artistica immagine della Madonna, in ceramica. L’inaugurazione della croce si farà contemporaneamente alla festa di San Giorgio: richiamerà quindi lassù un pubblico straordinario, specialmente se sarà una giornata di sole. La Messa verrà celebrata alla base della croce, alle ore 9,30.

Luglio 1959

In vetta al monte San Giorgio. La Croce Monumentale. La cappella di San Giorgio non è più sola: a pochi passi di distanza è stata eretta una gran Croce monumentale. Quest’anno, causa il tempo piovoso, la festa annuale della cappella San Giorgio, in vetta al monte omonimo, fu trasportata dal primo al sette maggio, giorno dell’Ascensione. Fu una giornata indovinatissima, veramente primaverile. Fin dal primo mattino, la gente cominciò ad arrivare lassù a gruppi, a comitive, tanto da formare una folla quale non si era mai vista per la festa di San Giorgio, e chissà quando la si vedrà ancora. Il motivo di questo insolito concorso di gente era l’inaugurazione che in tal giorno si doveva fare di una Croce monumentale, eretta lassù per iniziativa del Gruppo Alpini di Piossasco. Veramente si tratta di un momento importante. La Croce si eleva di 4 metri sopra una base di pietre e cemento, alta tre metri e mezzo: altezza totale metri 7,30. La Croce (opera del piossaschese sig. Francesco Sibona), è di ferro, con la faccia rivolta a Piossasco, alla pianura, in modo che la si può vedere da molto lontano. Nella base sassosa è fissata una immagine della Madonna col Bambino, in ceramica, (opera dello scultore e piossaschese prof. Giughese). Vi è pure infissa una lapide con sopra scolpito un cappello alpino e la seguente scritta:
Associazione Nazionale Alpini
Gruppo di Piossasco
1° maggio 1959
Alle Penne Mozze Piossaschesi
Il monumento vuol ricordare gli Alpini viventi e i gloriosi e indimenticabili scomparsi, specialmente i Caduti nelle due guerre mondiali. L’ideatore di questo ben riuscito monumento e il realizzatore è l’invalido di guerra ex alpino Giovanni Giorda, attualmente guardia comunale, il quale ha voluto imitare ed emulare quello che altri gruppi di Alpini hanno fatto nei loro paesi. Egli ha saputo animare e farsi collaboratori un gruppo di ex alpini piossaschesi, i quali con lui faticarono per molti giorni a portare lassù il materiale occorrente e a costruire e a preparare per la festa.
La Funzione Religiosa. Data la moltitudine insolita di popolo, la funzione non fu fatta nella cappella, ma all’aperto. I Rettori della festa, sigg. Michele Martinatto e Domenico Boetto, d’accordo con gli Alpini, prepararono l’altare ai piedi della Croce, appoggiato alla base. Alle ore 10 il Vicario benediceva la Croce e l’immagine della Madonna e pronunciava un discorso ai presenti, che si assiepavano intorno al monumento. Egli rilevava il significato cristiano di quell’alta Croce, eretta sullo storico monte San Giorgio, dove mille anni prima i Monaci Benedettini avevano messo una piccola Croce sulla chiesetta del convento, fabbricata lassù: quella chiesetta che ora è urgente restaurare o rifare. “Nei secoli passati e presenti – disse il Vicario – i miscredenti, gli anticlericali hanno gridato: abbasso la Croce!”, e i nostri Alpini cristiani credenti rispondono col grido di fede: “In alto la Croce!”. Seguiva la celebrazione della Messa, servita da due Alpini, e assistita con raccoglimento da tutti in uno spettacolo suggestivo e commovente. Un disco ha cantato l’Ave Maria all’elevazione, e un altro disco ha suonato l’inno nazionale alla fine. Presso l’altare abbiamo notato i gagliardetti Alpini delle Sezioni A.N.A. di Torino, di Chieri, di Orbassano e di Piossasco. Le Autorità, Sua Eccellenza il Generale sig. Faldella, ex comandante del 3° Alpini, il Maggiore Avv. Operti, vice presidente dell’A.N.A. di Torino, il Sindaco di Piossasco, l’ing. Vittani con la consorte signora Maestra Piera, padrini del gagliardetto intitolato alla medaglia d’oro Lorenzo Nicola, la Vedova Nicola Metilde nata Pognante; molti ex Alpini con in capo il cappello dl battaglione. Dopo la Messa il Generale Faldella tenne il discorso ufficiale dell’inaugurazione del monumento: fu un magnifico discorso, nel quale l’ex comandante degli Alpini esaltò le virtù e l’eroismo dei soldati Alpini, che egli conobbe bene in molti anni passati fra loro, dimostrandosi affettuoso papà più che comandante. Quindi la folla si frazionava in innumerevoli gruppi, che accomodati sulla fresca erba consumarono il loro rancio. Invece per le Autorità e Rappresentanze, lo zelante sig. Giorda volle preparare una comoda e lunga tavola, ove fu servito un ottimo pranzo. Come il sig. Giorda abbia potuto far arrivare fino lassù tavole, panche, piatti, bicchieri, bottiglie, e nientemeno che due brente di vino, con tutto il necessario per un abbondante e gustoso pranzo, solo lui lo sa. Poi presso le Autorità cominciarono a radunarsi ex alpini, che intonarono i loro canti simpatici, attirando molta gente. Allora sbocciarono i discorsi: parlò molto applaudito il Maggiore Avv. Operti; parlò il sig. Giordana Marcello, presidente del Gruppo Alpini di Piossasco per ringraziare Autorità e popolo, che col loro intervento resero così grandiosa la festa. Parlò ancora il Vicario, auspicando, che venga presto ultimata la strada rotabile, che deve arrivare fino alla cima del monte San Giorgio, contribuendo allo sviluppo del turismo. Allora si potrà portare lassù con camion il materiale per la nuova cappella. Parlò infine con parole accalorate il rag. Fissore della Cassa di Risparmio, suscitando in tutti un vivo entusiasmo. Tutti quelli che erano lassù, sono entrati a salutare e pregare San Giorgio nella sua millenaria cappella e hanno potuto constatare che essa è pericolante e necessita urgenti restauri. La giornata ha lasciato in tutti un’ottima impressione, e un vivo desiderio di ritornare lassù nel prossimo anno. Dalla vetta del monte la Croce stende le sue braccia a proteggere Piossasco, e i Piossaschesi alzando gli occhi a rimirarla ricordiamo che essa è simbolo di fede, di libertà di pace.
Associazione Turistica Piossaschese. La festa di San Giorgio, della quale abbiamo fatto la cronaca ha risvegliato nei Piossaschesi il senso turistico. Per salire lassù in cima al monte, i gitanti hanno attraversato magnifiche pinete sui fianchi del monte; di lassù hanno goduto incantevoli vedute panoramiche; e quindi si sono detti: “Qui è urgente far arrivare la strada rotabile fino alla vetta”. Attualmente arriva già fino a metà e la si può percorrere assai comodamente in macchina. Fatta la strada, la vetta San Giorgio, sarà una mèta molto desiderata e visitata dai Piossaschesi e anche dei Torinesi, data la poca distanza fra Piossasco e Torino. Allora alcune persone di buona volontà hanno deciso di radunarsi in riunioni preparatorie, onde procedere alla creazione di una Associazione Turistica Piossaschese, la quale ormai è fatto compiuto. Si è formato un Comitato promotore, composto di persone le più rappresentative del paese: lo compongono ingegneri, ragionieri, geometri, medici, industriali, villeggianti e altri. In una assemblea più numerosa di invitati si verrà alla definitiva fondazione dell’Associazione Turistica Piossaschese, con l’elezione del Consiglio Direttivo. Possono essere soci tutti coloro che si interessano allo sviluppo e l’incremento turistico del paese. Scopo principale dell’Associazione è di valorizzare le bellezze naturali e storiche di Piossasco e contribuire alla costruzione di nuove strade e al miglioramento di quelle già esistenti. Pertanto quest’Associazione darà la sua opera di collaborazione alle Autorità locali del Comune per realizzare tutto quello che turisticamente può tornare a vantaggio e a onore di Piossasco.

Marzo 1960

Festa di San Giorgio – 1° Maggio. Quest’anno è di domenica: circostanza che può favorire un afflusso straordinario di gente. Più che l’anno passato?… la Messa verrà celebrata alle ore 10 ai piedi del monumento della Croce, eretto l’anno scorso dal Gruppo ex Alpini di Piossasco. Rettori della Festa sono i sigg. Luigi Marchisio e Renato Balbo.
Sfruttare il Monte San Giorgio. Abbiamo letto sui giornali quello che la città di Cavour sta facendo e farà per fruttare la famosa “Rocca”, la quale dovrebbe formare un’attrattiva turistica di tutta la provincia di Torino. Si sta costruendo una comoda strada, che dalla città porterà alla cima della Rocca, alta 460 metri sul livello del mare. Essa dovrebbe diventare meravigliosa oasi di frescura, ove potrà sorgere un attrezzamento alberghiero con ampi piazzali per il parcheggio delle automobili. Leggendo queste lodevoli iniziative di quelli di Cavour, ci siamo chiesto: “Perché Piossasco non potrebbe fare altrettanto per il Monte San Giorgio”? Sì, lo potrebbe fare e con maggior successo per diversi ed evidenti motivi: Piossasco è a soli 20-25 chilometri da Torino e non a 50 come Cavour. Il monte San Giorgio è alto circa 850 metri, quasi il doppio della Rocca. Lassù in vetta al monte, la frescura non manca mai e la potrebbe godere non solo i Torinesi, ma prima di tutti i Piossaschesi. Di più, negli inverni favoriti dalla neve, lassù sul monte San Giorgio si può anche sciare, scendendo dalla vetta lungo il facile declino fino al colle. Allora?… Allora non resta che imitare il fervore di quelli di Cavour, i quali hanno chiesto aiuti al Comune, agli Enti locali di Credito, all’Ente Turismo e ai privati cittadini, e tosto si sono messi all’opera per compiere quanto è in progetto. Anche a Piossasco esiste una Associazione Turistica, la quale sta preparando progetti per sistemare la strada, che dalla provinciale sale già fino oltre la pineta, e per compiere quel tronco di strada che ancora manca per arrivare al colle del monte San Giorgio. Per questo tronco di strada occorrerebbe, per un anno o due, l’opera di un Cantiere di lavoro, che l’Amministrazione Comunale potrebbe chiedere e ottenere. Piossaschesi, è giunta l’ora nostra, l’ora del progresso, l’ora in cui Piossasco deve uscire dall’ombra e dall’isolamento, dove è rimasto finora, per allinearsi ai paesi più aggiornati: le sue bellezze naturali vanno sfruttate, e anzitutto il Monte San Giorgio. Parleremo di queste cose il 1° maggio, quando per la festa annuale di San Giorgio, ci troveremo lassù più numerosi che mai.

Maggio 1961

Festa di San Giorgio. Si celebrerà come il solito, il 1° maggio. Non posso ancora registrare la cronaca dello svolgimento della festa, perché questo bollettino viene stampato prima. Però, vista la solennità straordinaria, con cui da due anni a questa parte è stata celebrata, prevedo che così avverrà anche quest’anno. Anzi, ci sono motivi per pensare che le previsioni verranno superate: 1) Perché c’è da vedere il nuovo tronco di strada, che gli alpini hanno già aperto verso la vetta del monte. Si dà per certo, che entro il corrente anno la strada arriverà alla cappella San Giorgio. Sarà una gloria degli Alpini di Piossasco, i quali vogliono riservato a sé questo lavoro. Ne riparleremo a suo tempo. 2) Come per la festa di S. Valeriano, anche per quella di San Giorgio l’Associazione Pro Piossasco organizza manifestazioni folcloristiche sportive. Questi motivi non mancheranno di richiamare lassù alla cima del monte una folla di gente, superiore a quello degli anni passati. Sempre però che il tempo sia “galantuomo”, ossia che ci regali una bella giornata di sole.
Carissimi parrocchiani, guardando avanti, vediamo che ci attendono altre feste religiose: fra queste la più importante è quella di S. Vito, titolare di nostra parrocchia e Patrono del paese, che perciò deve essere celebrata con particolare solennità. Fin d’ora porgo cordiale e deferente invito alle Autorità locali, perché ci onorino della loro presenza, e alla banda musicale, perché voglia partecipare alla processione. Per intercessione dei Santi che in questa lettera ho nominato, si degni il Signore benedirci largamente. Il Vicario.
Calendario delle nostre Feste.
Lunedì 1° maggio:
Festa alla Cappella di San Giorgio e Sagra degli Alpini – Messa cantata alle ore 10,30. Rettori della Festa i sigg. Oreste Lovera e Battista Lanza.

Luglio 1961

Festa di San Giorgio – 1° maggio. E’ ormai diventata una tradizione quella di celebrare il primo maggio la festa di San Giorgio alla cappella in cima al monte. E’ stata una splendida giornata di sole e una magnifica giornata di festa. La folla dei partecipanti va aumentando ogni anno di più, e se nel prossimo anno sarà compiuta la nuova strada, e si potrà salire al monte in macchina, i presenti alla festa non si conteranno più a centinaia, ma a migliaia. Anche quest’anno la Messa è stata celebrata ai piedi della Croce monumentale, eretta dal gruppo ex alpini di Piossasco. Nel suo vibrato discorso, il Vicario ha auspicato e augurato che il monte San Giorgio dovrà diventare il “Sacro Monte” di Piossasco, con piloni e cappelle su per la strada e sulla vetta del monte, come a Varese, a Varallo, ad Oropa e in altri paesi. Allora che sa dire quanti pellegrini, quanti turisti saliranno al monte? L’auspicio fu ben accolto dal pubblico favorevolmente commentato. Ma per ora il lavoro più urgente è quello di restaurare la millenaria Cappella di San Giorgio, che sta rovinando. Di questo lavoro sono già pronti i progetti. Alla festa di San Giorgio si univa la Sagra degli Alpini. Fra i numerosi ex alpini presenti abbiamo notato il presidente del gruppo di Piossasco, sig. Marcello Giordana; il Sindaco di Piossasco, geom. Boursier; il rag. Fissore, che in ripetuti discorsi con calorose parole seppe suscitare vivo entusiasmo. Fra gli ex ufficiali ed ex comandanti degli alpini è stata sottolineata la presenza del Maggiore, avv. Operti. Anche numerose le rappresentanze di gruppi ex alpini di diversi paesi. Non va dimenticato il signor Giovanni Giorda, segretario del gruppo di Piossasco, organizzatore insostituibile della sagra, il quale, come sempre, seppe preparare accoglienze particolari alle autorità e rappresentanze. La Turistica Pro Piossasco, allo scopo di dare incremento alla festa, volle organizzare una gara podistica alpinistica. I concorrenti, partendo dal colle S. Valeriano, arrampicandosi per qualsiasi sentiero, dovrebbero arrivare alla vetta del Monte San Giorgio. Il primo arrivato è l’ex alpino Domenico Audano, che impiegò meno di 20 minuti, precisamente 18’35”. I primi cinque classificati ricevettero il relativo premio dalle mani del Vicario, alla presenza del pubblico che applaudiva calorosamente. Più tardi attorno a due fisarmoniche (Giudo Maritano ed Elidio Baghero) si raccolsero gli ex alpini per cantare in coro con la popolazione, i migliori canti della montagna e dei reggimenti alpini, suscitando un incontenibile entusiasmo. La giornata ha lasciato in tutti ottima impressione e il proposito di ritornare lassù l’anno prossimo.

Ottobre 1962

Incendio sulla Vetta San Giorgio. Qualche settimana fa si sviluppava un incendio proprio sulla cima del monte San Giorgio, vicino e attorno alla Croce monumentale e alla Cappella. Alcuni Piossaschesi hanno temuto che ne fosse venuto qualche danno alla Croce e alla Cappella. Possiamo assicurare che l’una e l’altra sono state rispettate dal fuoco e sono rimaste intatte. Questo perché sulla cima del monte non ci sono piante, ma solo rovi ed erbacce. Per avere dettagliate informazioni, abbiamo intervistato la guardia comunale sig. Giovanni Giorda, che pronto come sempre, salì a prestare l’opera sua per spegnere l’incendio. Con lui c’era una squadra di pompieri da Torino, da Giaveno e i militari della polveriera di Sangano. (Dov’erano i pompieri di Piossasco? Da quando gli incendi sono diventati più frequenti, la squadra dei pompieri di Piossasco si è disfatta!). L’incendio era cominciato attorno alle ore 18. A mezzanotte era già totalmente spento e le squadre dei vigili discendevano dal monte mentre arrivava ancora una squadra da Pinerolo. La causa dell’incendio? Il solito mozzicone di sigaretta gettato là, non da chi va per funghi, che quest’anno non ci sono, ma piuttosto da coloro che cercano lepri. Allora ripetiamo l’avvertimento della Forestale: “Attenti ai fiammiferi, Attenti ai mozziconi di sigaretta! E i colpevoli, se scoperti, saranno severamente puniti”.

Dicembre 1962

La strada degli Alpini. Quello che sembra un sogno è diventato una realtà: la strada fino alla vetta del nostro monte San Giorgio è fatta. Qualche anno fa quando si cominciava a parlarne pareva una cosa al di là da venire. Operai dei cantieri comunali negli anni passati avevano già costruito un tronco di strada, che partendo dal colle di S. Valeriano, correva lungo il fianco nord est del monte, in mezzo alla pineta. Ma restava da fare il tratto più rapido, più difficile, per il quale la strada avrebbe dovuto inerpicarsi per oltre quattro chilometri. Si pensò allora agli Alpini, che già in altri luoghi seppero aprire strade nuove. Gli Alpini vennero, si misero al lavoro: tracciarono la strada fino alla cima del monte senza poterla sistemare. Ritornarono un mese fa, e in pochi giorni, da cima a fondo e da fondo alla cima, allargando la strada, specialmente nelle curve, e la resero transitabile alle macchine. La prima macchina a provare la strada e a salire alla vetta del monte è stata quella del sig. Giovanni Giorda, guardia comunale, ex alpino, mutilato e decorato di croce di guerra. Era il sabato 24 novembre 1962. E’ a lui, al sig. Giorda che va il merito, se la strada è stata fatta in così breve tempo e con tanto risparmio di spesa. Fu lui come ex alpino a presentarsi ai Comandanti, alle Autorità per avere i genieri capaci di compiere il lavoro. Ottenne quando desiderava. Poi con l’impegno, con sacrificio, con costanza, ma anche con affetto di vero commilitone fu sempre vicino agli operai per animarli all’impresa. In segno di riconoscenza da parte del paese, per loro volle organizzare e offrire una cena al Ristorante dei Nove Merli. vi parteciparono Autorità militari, civili e religiose e una larga rappresentanza del Gruppo Alpini di Piossasco. La strada che sarà intitolata agli Alpini, s’inaugurerà solennemente a primavera, in occasione della festa annuale di San Giorgio.

Maggio 1963

Festa di San Giorgio.
Inaugurazione Strada degli Alpini. Il 1° maggio 1963 resterà memorabile nella storia di Piossasco per un avvenimento d’importanza straordinaria qual è quello dell’inaugurazione del nuovo tronco di strada che arriva fino alla cima del monte San Giorgio. Per quest’inaugurazione la festa annuale in onore di San Giorgio assumerà un interessamento particolare, per cui si prevede un concorso mai visto di gente. Il nuovo tronco di strada s’intitola: Strada degli Alpini, perché è stato costruito per iniziativa del Gruppo ex Alpini di Piossasco con la collaborazione di genieri alpini. La cerimonia dell’inaugurazione e della festa si svolgerà col seguente programma e d orario:
Ore 9,30: all’inizio della nuova strada, ricevimento delle Autorità e Rappresentanze; taglio del nastro tricolore e aperto il libero transito.
Ore 10,30: sulla cima del monte, all’altare eretto ai piedi della grande Croce, già eretta dagli alpini a pochi passi dalla Cappella, sarà celebrata la Messa. Dopo la funzione religiosa, un Ufficiale Superiore degli Alpini terrà il discorso d’occasione.
Ore 12: pranzo al sacco.
Ore 14: accademia con canti alpini, con discorsi vari e bicchierata.
Farà servizio d’onore la Banda musicale di Piossasco. Sono Rettori della festa due ex Alpini: sigg. Giovanni Giorda e Loris Bianciotto.

Luglio 1963

Inaugurazione strada degli Alpini. Per iniziativa del Gruppo ex Alpini di Piossasco e con la collaborazione dei genieri alpini della Divisione Taurinense, è stata costruita la nuova strada rotabile che conduce fino alla sommità del monte San Giorgio. Il 1° maggio scorso la strada è stata inaugurata con una gran festa, cui prese parte migliaia di persone. Fra le personalità presenti abbiamo notato due generali e tre colonnelli degli alpini. La foto, che qui pubblichiamo, è stata scattata al punto, dal quale inizia il nuovo tronco di strada. Il sig. Vicario sta impartendo la benedizione, circondato da molti cappelli alpini. La signora Piera Vittani Pognante sta per tagliare il nastro tricolore, in rappresentanza della mamma della Medaglia d’oro l’alpino Lorenzo Nicola. Il cippo, posto a lato della strada, ricorderà per sempre la “Strada degli Alpini – Inaugurata il 1° maggio 1963”. Da questo cippo, la fanciulla Bruna Bianciotto, disse con molta grazia ed espressione, bellissime parole di circostanza. Intanto la Banda Musicale di Piossasco aveva suonato una marcia e aveva dato gli squilli d’attenti. Quindi pedoni, motoristi e macchine presero a salire, tutti ansiosi di percorrere la nuova strada, che in poco più di due chilometri porta sulla vetta del monte. Lassù, ai piedi della Croce monumentale, già eretta dai nostri ex Alpini di Piossasco, è stata celebrata la Messa, servita da due Alpini. Una relazione più dettagliata della festa è stata pubblicata sulla “Voce del Popolo” del mese di maggio, e così paesi vicini e lontani ne hanno avuto notizia. La strada ora c’è, per la quale camion e trattori possono trasportare lassù i materiali necessari: a quando i restauri alla millenaria Cappella di San Giorgio? Il monte deve diventare il Sacro Monte di Piossasco.

Settembre 1963

La cappella di San Giorgio. Su un giornale di Torino, circa due mesi fa è comparso un lungo articolo sulla cappella millenaria di San Giorgio, esistente in cima al monte omonimo. L’articolo, per diversi motivi interessante, ha richiamato l’attenzione dei Piossaschesi sulla preziosa e rara antichità che essi posseggono e sulla necessità dei restauri; ma conteneva anche alcune cose non esatte e non opportune. Non è vero che il convento di San Giorgio, accanto alla cappella, vi siano stati Frati Francescani; i quali invece Abitarono nel paese di Piossasco al convento vecchio, presso il Marchile, e al convento nuovo nella borgata. Sulla vetta del monte abitarono sempre i Padri Benedettini o Cistercensi, dall’apertura del convento fino alla sua chiusura (1000 – 1500). L’articolista vorrebbe far credere che lassù vivono tuttora piante millenarie o centenarie; dell’età dei Frati dove le ha viste? La cima del monte San Giorgio, attorno alla cappella, è completamente spoglia di piante; non vi sono che cespugli. Nel detto articolo c’è poi una frecciata contro gli alpini, i quali non se la meritavano. E’ loro rimproverato di avere usato pietre che forse erano dell’antico convento. Ma bisogna tener presente che gli alpini adoperarono le pietre per uno scopo sacro, cioè per fabbricare la base della grande Croce, che essi hanno eretto poco distante dalla cappella. In secondo luogo bisogna osservare che le pietre che saranno necessarie per la restaurazione della cappella, si troveranno in abbondanza fra le macerie del convento e d’altri muri rovinati, senza bisogno di quelle degli alpini. Gli alpini meritano ogni riguardo, perché se oggidì vi è una strada rotabile che sale alla cima del monte, si deve all’operosità, alla buona volontà degli alpini. Saranno certamente ancor essi i primi a collaborare per i restauri alla cappella. A questo proposito sono già saliti lassù un rappresentante della sovrintendenza ai monumenti antichi e l’architetto che assumerà la responsabilità dei lavori di restauro. Si stanno preparando i progetti, sui quali terremo informati i Piossaschesi.

Marzo 1964

Festa di San Giorgio. La festa annuale alla Cappella alla cima del monte, accadrà come il solito, il 1° maggio. Quest’anno ci sarà una grande novità. Da mesi gli Alpini di Piossasco stanno lavorando alla costruzione di un Rifugio, che sarà inaugurato nella prossima festa. E’ un caseggiato ad un solo piano e comprende una stanza quadrata e un luogo e largo vano, aperto come un portico verso l’ampio e nuovo piazzale. Il Rifugio sarà intitolato al Tenente Lorenzo Nicola, medaglia d’oro. Abbiamo preso visione di una lettera circolare, nella quale la Sezione Alpini di Piossasco elenca le importanti opere compiute in pochi anni; l’ultima è quella del Rifugio, che costò tanti sacrifici e gravi fatiche, specialmente per il trasporto del materiale necessario. Ne riparleremo dopo la festa. Facciamo intanto notare, che oltre le fatiche, sostenute volontariamente dagli Alpini, ci sono state molte spese. Allora anche noi invitiamo i Piossaschesi a far pervenire generose offerte alla Direzione del Gruppo Alpini. Rettori della festa saranno i due alpini geom. Luigi Boursier e Marcello Giordana. A suo tempo pubblicheremo l’orario e programma della festa, che si prevede di una solennità superiore a quella degli anni passati.

Maggio 1964

Festa di San Giorgio (1° maggio). Anche quest’anno alla Festa di San Giorgio, in cima al monte omonimo, ci sarà un’importante e interessante novità da vedere. Gli ex alpini del Gruppo di Piossasco, dopo mesi di fatica e di lavoro, hanno terminato di costruire lassù un Rifugio alpino, che è dedicato alla memoria della medaglia d’oro Tenente Lorenzo Nicola. L’edificio si presenta bene e sarà inaugurato alla presenza delle maggiori Autorità militari, civili e religiose. La festa si svolgerà in tre successive e distinte funzioni, con il seguente orario:
Ore 10,00: benedizione e inaugurazione del Rifugio Alpino.
Ore 10,30: S. Messa celebrata nell’atrio della Cappella di San Giorgio.
Ore 11,30: ai piedi della Croce monumentale, ricordo e preghiere peri Caduti alpini e Benedizione delle campagne di Piossasco.
Ore 12,00: rancio alpini e pranzo montano al sacco.
Ore 14,00: bicchierata offerta alla fontana (?) degli Alpini e canto di cori alpini.
Piossaschesi! Salite numerosi per la strada già costruita dai nostri ex alpini, a vedere la loro nuova opera, e a portare anche il vostro contributo di offerte per compiere le spese del materiale adoperato per il Rifugio. Animatevi e sperate: con quanto so è già fatto e con quanto è in programma di fare, anno per anno, il monte San Giorgio diventerà sempre più attraente, fino a che sarà diventato il Sacro Monte di Piossasco. Rettori della festa sono i sigg. Marcello Giordana, presidente dei Gruppo ex Alpini e il geom. Luigi Boursier.

Luglio 1964

Un rifugio sul monte San Giorgio. Il nostro monte San Giorgio, si può chiamarlo il “Monte delle Meraviglie”. Prima una croce di ferro, monumentale, eretta su un basamento roccioso; poi una strada rotabile che si snoda con numerosi tornanti sui fianchi del monte e s’inerpica fino alla vetta; poi un Rifugio Alpino di materiale prefabbricato in cemento. Queste sono le “meraviglie” compiute lassù per opera degli ex alpini di Piossasco. Quest’anno la festa di san Giorgio, titolare della Cappella in sulla cima, è stata celebrata come il solito, il 1° maggio, ma con una solennità finora mai vista. Circa 120 macchine di piccola e grossa cilindrata sono salite su quella vetta, dove trovarono un ampio parcheggio nel verdeggiante prato, che a poca distanza dalla Cappella declina verso ponente. Il monte brulicava di gente: oltre mille persone. Erano le ore 10 quando il nuovo Rifugio, ornato d’addobbi e bandiere tricolori, fu benedetto dal nostro Vicario. Tagliò il nostro tricolore, che chiudeva l’accesso al Rifugio, la gentile signora Nicola, madre della Medaglia d’oro Tenente Nicola Lorenzo, al qual’è intitolato il Rifugio. Fu letta la nobile motivazione della concessione della medaglia d’oro. Tenne il discorso ufficiale il sig. ing. Fanci, presidente dell’A.N.A. torinese. Erano presenti generali, colonnelli e altri ufficiali superiori, ex comandanti di formazioni alpini, rappresentanze di Sezioni ex alpini di diversi paesi e numerosi ex alpini di Piossasco, tutti con il cappello dalla mozza piuma nera. Alle ore 10,30 iniziava la funzione religiosa con la Messa all’altare da campo, presso la porta della Cappella. Celebrava il Vicario, che nel suo discorso rievocò tra l’altro, i lontani secoli, quando sulla cima del monte abitavano i monaci Benedettini, i quali lassù eressero la Cappella con annesso il loro monastero. Una terza funzione si svolse ai piedi della Croce monumentale, con preghiere di suffragio per i Caduti alpini, e con la Benedizione alle campagne di Piossasco. Alle tre funzioni i Cantori di San Vito eseguirono musica polifonica e i Giovani del Coro alpino eseguirono canti di montagna adatti alla circostanza. Alle ore 12, mentre i pellegrini si disponevano a gruppi, attorno al pendio del monte, per consumare il pranzo al sacco, le autorità e rappresentanze erano invitate al pranzo, preparato sotto il portico del nuovo Rifugio e servito dalle signore Giorda, Bianciotto e Germena, mogli di tre ex alpini di Piossasco. Sul muro del Rifugio fu posta una lapide che ripide che ricorda l’eroico tenente Lorenzo Nicola. Accanto alla lapide è stata esposta una pergamena, con i nomi dei trenta ex alpini che, sotto la giuda e l’animazione dell’ideatore Giovanni Giorda, volontariamente prestarono la loro opera per la costruzione del Rifugio. Al buon successo della magnifica giornata s’interessarono vivamente i Rettori della festa sigg. Marcello Giordana e geom. Luigi Boursier. Gli stessi già alcuni giorni prima avevano provvisto che una draga salisse ad allargare le curve e alcuni tratti di strada, in modo che le macchine potessero transitare comodamente. Tra i presenti alla festa abbiamo notato il sig. Angelo Spesso, che gentilmente donò il terreno, sul quale fu eretto il Rifugio; a lui fu rivolto un pubblico ringraziamento. Siamo incaricati di portare anche un pubblico grazie, sebbene in ritardo, al sig. cav. Luciano Savia e alla signorina Delia Brunicardi, i quali a suo tempo concessero gratuitamente che la nuova strada passasse in territorio di loro proprietà. Ora, i nostri Alpini, che non sanno star fermi, già hanno deciso di prestare la loro opera per i restauri alla Cappella. Ne parleremo nel prossimo Bollettino.

Marzo 1965

Mese di Maggio: il 1° maggio, come il solito, si svolgerà la festa di San Giorgio in cima al monte. E’ giorno di festa per i lavoratori, per gli ex alpini, che lassù hanno già costruito doversi monumenti della loro gagliarda attività. E’ la festa per tutti i Piossaschesi, che in San Giorgio venerano un protettore del paese. Messa alle ore 10,30.

Marzo 1965

La festa del 1° maggio va prendendo sempre maggior sviluppo; quest’anno ha raggiunto una grandiosità che non aveva mai toccato. Il merito spetta al gruppo ex Alpini di Piossasco, che ha saputo organizzare in tal giorno la sua sagra annuale, lassù in cima al monte San Giorgio, ove sono salite migliaia di persone e centinaia di macchine. Gli alpini di Piossasco avevano lavorato per delle settimane ad allargare la strada, specialmente là dove di s’inerpica e serpeggia su per il ripidissimo costone del monte, in numerose curve, che vennero ampliate. Nell’atrio dell’antichissima Cappella era stato eretto un altare, sul quale alle ore 10,30 il Vicario di S. Vito celebrò la S. Messa. Nel suo discorso esaltò l’opera disinteressata degli alpini, che senza alcun contributo sono riusciti a costruire e a donare al Comune, al paese una così magnifica strada turistica, panoramica che dopo le folte pinete di S. Valeriano porta lassù in una zona storica, ricca d’antichità. L’Autorità Comunale ha provvisto al collaudo della strada e ne ha ringraziato il gruppo Alpini. Attorno all’altare assistevano il presidente del gruppo sig. Marcello Giordana, il sig. Giuseppe Racca, rappresentante del Sindaco, e i seguenti alti ufficiali ex comandanti di reparti alpini: generali Musso e Suquet, il Colonnello Garino, il sig. avv. Operti, l’ing. Fanci, presidente della Sezione Alpini di Torino; l’ing. Fangi e altri ufficiali, in rappresentanza della Brigata alpina torinese. L’intervento di queste alte dignità è stato un pubblico e ambito onore per gli alpini di Piossasco. Dopo la Messa, tutti si sono raccolti attorno alla Croce monumentale nella cui base venne scoperta e benedetta una piccola lapide per ricordare il generale Magnani, da qualche mese deceduto in seguito ad un incidente d’auto. Un Generale tenne il discorso commemorativo alla presenza dei due figli del defunto. La lapide dice: A ricordo e in riconoscenza al generale Franco Magnani, medaglia d’oro al V.M., il Gruppo Alpini di Piossasco 1-5-1965. Il generale Magnani era un amico degli alpini di Piossasco, e quale comandante della Divisione Alpina Taurinense, aveva concesso permessi e facilitazioni per la costruzione della strada. Seguì il pranzo che alle autorità e rappresentanze venne servito sotto il portico del Rifugio alpino. L’entusiasmo popolare andava crescendo: sorsero suoni e canti, fra i quali i Cori alpini dell’associazione “La Baita”. Una cosa è spiaciuta a tutti ed è stata la forzata assenza del segretario del Gruppo Alpini di Piossasco, sig. Giovanni Giorda, l’ideatore e l’animatore delle opere del Gruppo. Dall’alto del monte gli giungevano forse all’orecchio i calorosi applausi che a lui erano indirizzati! La giornata magnifica e indimenticabile lascia sperare che la festa del prossimo anno sarà ancora migliore.
Dal gruppo Alpini il Vicario e tutto Piossasco attendono ancora un’opera di straordinaria importanza, ed è quella dei restauri alla Cappella San Giorgio, che è cadente. Ora che la strada c’è fino in cima al monte, resta facilitato il trasporto del materiale occorrente. I Piossaschesi con le loro offerte pagheranno il materiale, e gli alpini metteranno generosamente la loro mano d’opera. La costruzione della strada e la restaurazione della Cappella saranno le opere più grandi compiute dal Gruppo Alpini di Piossasco, e a suo tempo verranno eternamente in lapidi infisse nei muri della Cappella.

Luglio 1967

Festa alla Cappella San Giorgio. (1° maggio) Tre motivi concorsero a rendere grandiosa la festa celebrata in vetta al monte San Giorgio: la festa di San Giorgio, la festa del lavoro e la Sagra degli Alpini; e attirano lassù una fiumana di gente, salita a piedi, in moto (nessuno in bicicletta!), soprattutto in macchina. Gli Alpini del Gruppo di Piossasco avevano sistemato bene la strada, specialmente l’ultimo tratto, che si chiama appunto “Strada degli Alpini” e ricorda il lavoro di costruzione da loro compiuto. Una novità è stata l’illuminazione, nella notte della vigilia, della grande Croce monumentale, in vetta al monte; la si vedeva da paesi assai lontani. Alle ore 10,30 ebbe inizio la funzione religiosa con la Messa, celebrata dal Vicario, presso l’entrata della cappella. Nel suo breve discorso il Vicario fece riferimenti storici sull’antichità della cappella, e sui nuovi affreschi, trovati sui muri interni, auspicando lavori di restauro per salvaguardare la cappella che è pericolante.
La funzione terminò ai piedi della grande croce, per ricordare nella preghiera gli Alpini caduti in tutte le guerre. C’è sembrato che i gitanti non fossero numerosi come l’anno passato: forse la causa fu una falsa diceria, messa in giro nel paese, che cioè il transito sulla strada che porta in cima al monte, era stato vietato per evitare il pericolo di incendio nei boschi, come era successo pochi giorni prima. Per questa falsa voce, molti restarono a casa. A portare lassù una nota allegra e festosa, intervenne una rappresentanza della banda musicale di Piossasco. Quest’anno mancavano i Comandanti ed ex Comandanti, Ufficiali Superiori di Reggimenti Alpini, perché nello stesso giorno dovettero partecipare ad un Raduno Nazionale di Penne Nere, a Treviso. Li rappresentava il prof. Proietti, della Sezione di Torino, i quale pronunciò il discorso ufficiale, molto applaudito. In nome del Gruppo Alpini di Piossasco, parlò il geom. Luigi Boursier per manifestare la soddisfazione per la riuscita della festa, per ringraziare gli intervenuti e le spose e le figlie degli alpini per il generoso pranzo preparato e servito presso il rifugio alpino. Erano circa le ore 16, quando un forte colpo di tuono preannunciava un temporale. Avvenne un fuggi fuggi, e in pochi minuti, la vetta del monte rimase deserta, e… cadde la pioggia. Erano Rettori della festa gli ex Alpini Arturo Germena e Giovanni Sobrino.

Marzo 1968

Primo Maggio, festa di San Giorgio, festa dei lavoratori, Sagra degli Alpini. Il concorso o l’incontro di queste tre feste contribuisce a rendere grandiosa e solenne la giornata. Le feste saranno celebrate alla cappella in cima al monte San Giorgio, con la Messa alle ore 10,30. Gli Alpini del gruppo di Piossasco avranno cura di rivedere e sistemare la strada, che anni fa essi hanno costruito, in modo che si possa salire comodamente in macchina.

Maggio 1968

1° maggio – Festa alla cappella San Giorgio: Sacra degli Alpini (festa dei lavoratori) – Messa alle ore 10,30.

Luglio 1968

Il 1° maggio in vetta al monte San Giorgio. Tre ricorrenze resero più festosa la giornata del 1° maggio: festa di San Giorgio, la festa del lavoro e la Sacra degli Alpini. Gli abitanti di Piossasco e dei paesi circonvicini, a migliaia, sono saliti lassù sulla vetta del monte, a piedi, ma soprattutto in macchina. Le macchine erano a centinaia. Ogni anno quest’afflusso di gente e di macchine aumenta. Alle ore 10,30 iniziava la celebrazione della Messa sull’altare eretto all’ingresso della cappella. Il microfono la trasmetteva ai gruppi di persone, sparsi su tutta la cima del monte. Celebrava il vecchio vicario di S. Vito, assistito dal prevosto di San Francesco. Dopo il Vangelo, il Vicario iniziò la sua predica, rivolgendo un ringraziamento alla Fiat, perché invitata dai dirigenti del nostro Gruppo Alpini, aveva inviato una draga per sistemare la strada che da Piossasco porta alla cima del monte e chiese l’interessamento dei dirigenti della Fiat (che era rappresentata dall’ing. Bertolino, residente in Piossasco), perché il monte San Giorgio possa divenire il monte sacro di Piossasco, con l’erezione di cappelle sparse e piloni disseminati lungo la strada. Un rinnovato ringraziamento, il Vicario ha rivolto all’attivo e volenteroso Gruppo Alpini, al quale va il merito se la festa di San Giorgio è arrivata a così grande solennità. Per la Sagra degli Alpini sono intervenute numerose rappresentanze di Sezioni con gagliardetto: era presente l’ex generale comandante degli Alpini, sig. Boato, venuto da Pinerolo. Non è mancato il sig. avv. Operti, ex ufficiale superiore degli alpini, affezionatissimo al nostro Gruppo, tanto da partecipare sempre a questa festa, portando la sua desiderosa parola, clamorosa e originale. Dopo la Messa, tutti si sono raccolti attorno alla Croce monumentale per pregare per gli Alpini caduti su tutti i fronti. Terminata la funzione religiosa, avvenne il così detto “rancio”, che fu invece un “lauto pranzo”, che il Gruppo Alpini offrì come sempre alle autorità e alle rappresentanze. Molti i discorsi e gli applausi, fra i quali uno caloroso all’indirizzo delle brave cuoche. Anche la Banda musicale di Piossasco era rappresentata da alcuni musicanti, che con le loro esecuzioni hanno dato più festa alla festa. Quest’anno la festa è stata onorata dalla presenza del Prevosto di San Francesco, don Franco Martinacci e dal Sindaco del paese sig. Giuseppe Andreis, ai quali sono andati i più fragorosi battimani della popolazione. Il cav. Mondino portò il saluto a tutti da parte della Pro Loco, in rappresentanza del presidente geom. Luigi Boursier, forzatamente assente. Erano rettori della festa gli ex alpini piossaschesi Diego Carbonero e Giorgio Ferrero, anch’essi molto soddisfatti del successo della bella e indimenticabile giornata.

Luglio 1942

Restauri alla Cappella di San Giorgio. Una leggenda popolare narra che San Giorgio apparì un giorno in cima al monte che sovrasta Piossasco, tutto chiuso in armi sul candido destriero, e di lassù con un balzo piombasse al piano in un punto ricordato tuttora da un pilone, che si chiama appunto di San Giorgio. In ricordo della prodigiosa apparizione, pare sia sorta lassù la chiesetta dedicata al Santo, guerriero dalla pietà degli abitanti, i quali dovevano aver ricevuto qualche miracoloso soccorso in una delle molte traversie cui fu soggetta la regione nei tempi andati. Noi non possiamo accettare questa leggenda, che non regge alla critica, che non ha fondamenti storici che la comprovino. Vi sono altri documenti storici e tradizionali più convincenti, i quali possono spiegare l’origine della Chiesetta sul monte San Giorgio. Questa volta volgiamo richiamare l’attenzione su un fatto. Per l’insufficiente manutenzione, per i frequenti fulmini, da cui fu e spesso colpita la Cappella, per il vandalismo di certi visitatori, l’esistenza della Cappella è seriamente minacciata, mentre è pure già molto compromessa dall’umidità e dalle piante parassite che in parte l’avvolgono. Ora sarebbe doloroso che al ridente Piossasco, posto sotto la custodia del monte, venisse mancare la protezione del glorioso San Giorgio. Sarebbe imperdonabile se i piossaschesi non sentissero il dovere di conservare questo monumento pregevole per arte e antichità. S’impone dunque la necessità di un restauro, ma fatto sotto una mente direttiva competente, in modo da avere una generale sistemazione del monte San Giorgio, che diverrà la più ambita passeggiata degli abitanti e dei turisti. Un Architetto, il Dott. Cesare Filippi di Torino, giovane ed intelligente, amante del nostro paese (e chi non trova bello Piossasco), ma più amante ancora del bello antico, ha già fatto uno studio generale al riguardo ed ha preparato un progetto di restauro della Chiesa e annessi. Egli è salito già più volte lassù per approfondire le sue ricerche e fare rilievi, per chiarire come fossero sistemati gli edifici una volta esistenti. Probabilmente farà ancora assaggi e scavi per completare il suo studio per il definitivo progetto di restauro. Sarà probabile venire all’attuazione di questo progetto? Sarà questo un semplice sogno e non sarà mai una realtà? La fede, il buon volere e l’entusiasmo dei Piossaschesi non mancheranno, e l’attuazione delle nostre grandiose idee avverrà certamente, in un tempo più o meno lungo. Lo speriamo. (continua…)

Foto pilone

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Maria Teresa Pasquero Andruetto