Trana


Dipartimento dell'Eridano anno 1803
La torbiera di Trana
Censimento 1857
Censimento 1865
Il ponte in legno

anno 1803
Dipartimento dell'Eridano
Circondario di Susa - Comune di Trana

N° 1
Il Comune di Trana è situato al ponente del Comune di Torino da cui è distante miglia nove è circondato a levante dai territori di Sangano e Villar Basse a mezzogiorno da Piossasco e Cumiana a ponente da Giaveno ed Avigliana a mezza notte da detta Avigliana e Reano.
è distante dal comune di Susa Capo luogo del circondario miglia quindici.

N° 2
ha n° 54 case riunite formanti il villaggio
n° 252 case sparse nella montagna e collina
n° 3 chiese nel villaggio
n° 6 cappelle campestri sparse nelle diverse borgate (in mediocre stato)
La municipalità ha una casa in mediocre stato sulla piazza pubblica composta di cinque membri possiede la municipalità g.te 172 gerbidi incolti da quali non ricava alcun reddito, sono di sua antica proprietà. Vi esiste la congregazione di carità amministrate da un consiglio di dodici soggetti ha da un reddito lire ottanta provenienti dall’affitto di alcune pezze che tiene.
Gli abitanti sono soggetti annualmente febbri gastriche le quali a giudizio degli intelligenti provengono dall’infezione dell’aria cagionata dal fetore del cimitero troppo angusto e dalle acque stagnanti del vicino maresco.
Si trova il cimitero nel mezzo del recinto di questo comune il quale sarebbe cosa tanto utile anzi necessaria di trasportarlo con urgenza sopra un sito gia conosciuto dai dottori.

N° 3
il numero degli abitanti maschi minori d’anni venti maritati 3
non maritati 208
maggiori d’anni 20 compiuti
maritati 256
non maritati 81
femmine maritate 259
femmine non maritate 314
preti 6
frati 0
Monache 0
totale della popolazione 1127
La popolazione è diminuita da dieci anni a questa parte di 200 persone.

N° 4
Il territorio è composto per un ottavo di pianura tre ottavi di collina e la metà di montagna.

N° 5
Il numero delle giornate che compongono il territorio attende a n° 4346,68 compreso il torrente Sangone Bealere, Rivi, strade e paludi
il coltivato in campi ascende a giornate 500
boschi 2.500
prati 216
alteni 210
in vigna in collina 200
incolto 550
pascoli 170
totale 4346
non si semina lino (illeggibile) la solita coltura in canapa attende a giornate 8 in 10 circa
Il terreno di sua natura freddo pieno di sassi ed in parte paludoso.

N° 6
le maggiori produzioni sono segala tartuffi ossia pomi da terra (patate) e castagne la terra è coltivata la maggior parte colla zappa non potendosi coltivare cogli altri instrumenti d’agricoltura e buoi per essere la maggior parte montagna e colline rapide.
Il solito ingrasso (concimazione) de beni si strama colla foglia degli alberi.

N° 7
Le produzioni del terreno non sono sufficenti al bisogno del comune al genere che si vende fuori del comune sia rubbi 3 in 4 di milla di carbone e palli di castagna in n° di 200 carre
3 quarti delle granaglie, canapa e riso si comprano fuori del comune il valore approssimativo di tutta la massa delle produzioni territoriali, che si raccolgono in una intera annata ascende a £. (manca la cifra).

N° 8
Il numero delle bestie esistenti in questo territorio ascende
cioè bovine da coltura 10
da pascolo 160
pecore 6
capre 27
asini 11
cavalli 12
muli 6
porci 0
totale 232 - è cessata la malattia epizootica nelle bovine essendosi questa introdotta nel 1796 è durò fino all’anno 1798 colla strage fatta di n° ____ bovine ____ (non compilata)

N° 9
non si fa alcun commercio di bestiame essendo nemmeno sufficente al bisogno della popolazione

N° 10
Si raccolgono annualmente emine n° (non compilata) noci e si fa rubbi (non compilata) olio che i particolari consumano in loro uso, per la scarsezza del butiro
Non è supponibile in questo terreno la coltura del colzatone, ravizzone si coltiva una piccola quantità, i gelsi ma di mediocre qualità e bontà per essere il terreno freddo e soggetto alla brina atteso la vicine paludi ed aria fredda delle vicine montagne e torrente Sangone. Si raccoglie l’annua quantità di rubbi 280 di bozzoli fatta una (illeggibile) da dieci anni a questa parte

N° 11
non vi sono filature da seta

N° 12
nemmeno manifatture e lanifizi

N° 13
Vi sono due edifizi di acqua cioè:
un mollino a due ruote del cittadino Carlo Gromis
altro a due ruote della municipalità
non vi sono pista filatoi o fabbriche di carta
si raccoglie annualmente rubbi 20 di canapa

N° 14
Non si fanno mercati o fiere
Gli abitanti di questo comune si portano ai mercati di Torino per vender carbone, di Orbassano per vendere a sua stagione i palli di castagna. Si portano a Giaveno ed Avigliana per comprare le granaglie marzaschi canapa ed altri generi di prima necessità
Non vi è alcun commercio, salvo che qualche particolare forma carbone in sito proprio e lo conduce in Torino

N° 15
vi sono quattro strade maestre la prima tendente a Sangano e quindi ad Orbassano e Pinerolo la 2° a Giaveno la terza ad Avigliana e quindi a Susa la quarta a Reano Rivoli o Torino, vi è un ponte nell’abitato attraversante il torrente Sangone che da la comunicazione a tutte le strade suddette ed altro sulla bealera di Piossasco lungo la strada di Sangano. Non occorre per ora far alcun rangiamento nelle strade salvo di farle in qual modo riattare per essere del tutto rovinate dalle acque delle vicine colline e montagne potrebbesi tuttavia aprire una nuova strada tendente da questo comune a quello di Villar Basse così verrebbe molto favorito il commercio di questo e dei comuni di Giaveno e Coazze con Torino, mentre si risparmierebbe due miglia di cammino ma la spesa è troppo grande per questo comune perchè dovrebbe fendere una parte della collina

N° 16
Non vi esistono alcune miniere
vi esistono due cave di pietra una del cittadino Matteo ed Antonio Bertinetto
l’altra di Giacomo Giantonello di Battista Peraldo
Non vi è alcuna sorgente di acqua minerale
Si esiste una fucina di poca produzione spettante alla municipalità di Piossasco non fonde lavora pertanto in piccol ferro

N° 17
Il territorio è danneggiato dal torrente Sangone per cui vi sono gia diminuite g.te 35 di registro 33 in dieci anni, il territorio per l’ottava parte irrigato dall’acqua dei rivi torrenti e fontane altra porzione si potrebbe irrigare colla derivazione d’una nuova bialera dal torrente Sangone che oltre l’irrigamento dei prati sarebbe di grande beneficio a questo pubblico per li orti, giardini, vergeri che non godono del beneficio dell’acqua. Vi è una palude pell’estensione g.te 250 che serve in qualche parte di pascolo ai bestiami, questa palude si potrebbe coltivare in prateria con immenso beneficio di questo comune, di quello d’Avigliana, se si rompesse il muraglione formato al lago che fa ristagnare le acque e quelle rigurgitare nella palude, non vi è un porto o barche. vi è un riparo nel presente comune formato anni 4 or sono il quale impedisce l’incominciata corrusione de beni del Sangone e resta ancora necessaria la formazione d’altro riparo per impedire la corrusione che minaccia detto torrente, di giornate 150 delle migliori di questo territorio

N° 18
Abitano in questo comune:
Il Segretario di Comunità - Giuseppe Pola Bertolotti notaio
chirurgo - Michele Bertinetto da anni 30
speziale - Tranquillo Pola Bertolotti da anni 30
veterinari - Giuseppe Amprimo da anni 15 - Giacinto Paviolo da anni 6
Notai - Gioachino Pola Bertolotti da anni 3
non vi sono avvocati procuratori
segue il 18 esercisce ciascheduno la sua professione con tutta abilità e per pubblico aggradimento dei veterinari d’Amprimo e di maggior abilità del Paviolo

N° 19
Il Parroco Luigi Sclopis e tutto affetto al Governo dotato ottime qualità morali ben amato dal pubblico

N° 20
Quasi tutti gli abitanti di questo Comune sono soliti all’occasione delle messi, di portarsi a far le biade nella pianura del Piemonte da dove ricavano la maggior parte della loro sussistenza

N° 21
Vi sono 198 particolari possidenti (illeggibile) patrimonio in questo comune, 50 nullatenenti e n° 180 particolari forastieri possidenti una quantità di beni in questo territorio.
I nullatenenti provvedono al loro vitto col giornaliero lavoro e nell’inverno una buona parte si portano nella pianura e mendicare il pane (svolgere lavori umili). La giornata di lavoro, fatta una comune sulle differenti stagioni e di soldi quindici in diciassette.
Non vi è alcun mendicante delli altri comuni salvo nell’inverno una quantità d’abitanti che passano costi dalle montagne di Giaveno e Coazze e si portano a mendicare (svolgere lavori umili) nella pianura del Piemonte.

N° 22
Gli abitanti di questo comune sono per la maggior parte illetterati ma si danno al lavoro massima stima per essere astretti dalla necessità ma non vi è alcun abuso nell’ozio, gioco ed altri vizi. Sono affetti alla religione, ma hanno qualche principio di supestizione, massimo riguardo alle stregherie essendoci ignoranza.

Giuseppe Pola Bertolotti Segretario della Maire (sindaco)

Archivio Comune Trana
ff. 150

rubbo = unità di peso

 

Mappa del 1892 inerente alla costruzione dell'attuale cimitero

AZZURRO= Palazzo Comunale - GIALLO= Cimitero fino al 1892 - ROSSO= cimitero attuale

Archivio Comune Trana

Censimenti

Popolazione al 31 dicembre 1857

1° Quartiere del Capoluogo

1 - Capoluogo case 44, fuochi 63

2 - Sangone case 17, fuochi 16

3 - Pozzo case 47, fuochi 50

4 - Borgo vecchio case 5, fuochi 5

5 - Fucina Piossasco case 1, fuochi 1

6 - Gallo case 4, fuochi 6

7 - Moranda case 17, fuochi 16

8 - Montagnini case 4, fuochi 4

9 - Santuario case 2, fuochi 2

10 - Mareschi case 3, fuochi 2

11 - Molino nuovo case 1, fuochi 1

12 - Molino vecchio case 1, fuochi 1

13 - Fucina case 1, fuochi,1

14 - Udritto case 21, fuochi 18

isole 14, case 168, fuochi 186, popolazione 881

2° Quartiere delle Ruate al di quà del Sangone

15 - Merlo case 12, fuochi 7

17 - San Bernardino case 33, fuochi 27

18 - illeggibile case 1, fuochi 0

19 - Rocco case 2, fuochi 1

20 - Durando case 12, fuochi 9

20 - Biancheria case 1, fuochi 0

21 - Colpastore superiore case 9, fuochi 8

22 - Barone case 5, fuochi 4

23 - Colpastore inferiore case 33, fuochi 29

24 - Combaluetto case 5, fuochi 3

25 - Cordero case 18, fuochi 14

isole 11, case 131, fuochi 102, popolazione 507

3° Quartiere delle Ruate al di la del Sangone

26 - Buffa case 1, fuochi 0

27 - Podio case 3, fuochi 2

28 - Taburdano case 8, fuochi 5

29 - Pratovigero Cugni case 12, fuochi 8

30 - Pratovigero Cantarana case 18, fuochi 10

31 - Pratovigero Paisano case 10, fuochi 8

32 - Pratovigero Flis case 16, fuochi 9

33 - Pratovigero Barbar case 5, fuochi 4

34 - Pratovigero Prato Tarabo 1, fuochi 0

35 - Fuggeria case 5, fuochi 4

36 - Biellese case 12, fuochi 11

37 - Pietraia Giani case 1, fuochi 1

38 - Pianca case 21, fuochi 19

39 - Cascina case 3, fuochi 3

40 - San Gioanni case 19, fuochi 18

41 - Belvedere case 1, fuochi 0

isole 16, case 136, fuochi 102, popolazione 526

totale generale

isole 41, case 435, fuochi 390, popolazione 1914

fuochi = famiglie

Archivio Comune Trana
ff. 154 n. 1 censimento della popolazione 1858

 

Numero della popolazione generale della

Comunità di Trana fino al mese di luglio 1865

cioè numero maschi - 1027

idem delle femmine - 955

totale - 1982

Archivio Comune Trana
ff. 152 indice generale del registro di popolazione 1865
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio comunale.

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La torbiera di Trana

Merita particolare menzione la torbiera di Trana, a cui gli abitanti danno il nome di mareschi: e di 100 e più giornate: là costituisce una materia combustibile della torba, che formasi per la maggior parte di vegetali acquatici, e principalmente di quelli che vi furono sommersi insieme con alcuni residui di mammiferi, e di altri animali putrefatti. Gravi inconvenienti derivavano da quei mareschi; erano essi cagione di molle malattie, cioè soppressione di sangue mestruale, flussioni , reumi, febbri per l'aria umida, e per le continue esalazioni miasmatiche a danno di quella popolazione; ma il chirurgo Vito Rossi, che da molti anni era zelante sindaco di Trana, si adoperò a togliere, o scemare almeno notevolmente quei danni; e ciò ottenne rendendo quei mareschii per la metà asciutti, ed atti alla coltivazione. Quel sito appartenente alla comunità, mediante l'approvazione dell'intendente della provincia, fu diviso in tanti lotti d'una giornata ciascuno, da affittarsi per diciotto anni, ed il prezzo ne andò all'asta da 50 a 70 lire annue la giornata. Se ne incanalarono le acque ad ogni confine di ciascun lotto, e questo si vide ben presto asciutto, scorrendo da Ogni parte limpida l'acqua sino ai laghi d'Avigliana, mediante un canale grande che raccoglie tulle le ramificazioni delle acque dei canali piccoli. Ora il povero agricoltore coltiva il suo podere con grande vantaggio; perocché può sostituire al concime lo stesso terreno ridotto prima in piramide, ed arso per servirsi della cenere, che ne favorisce le produzioni: il terreno non mai vi si consuma, ed anzi vi cresce per le radici della torbiera. Oltrecchè l'agricoltore ne estrae la torba dai Canaletti dei limiti, che si succede annualmente, qual crescente vegetazione, ed il prodotto serve a pagare il fitto del podere. Già si vedono quei terreni prosciugati e rinsaniti, come dicemmo, in istato molto florido, a tal che seminati danno meravigliosi prodotti in grano, meliga, legumi, rape, cavoli e canapa.
Tra i vantaggi che ne derivano è da notarsi un'annua rendita di non poco rilievo alla comunità, con cui essa può soddisfare alle spese comunali. Nella parte dei mareschi incolta di circa 50 giornate per lo scolo delle acque, maggiormente vegeta l'erba, e più stabile resta il suolo pel pascolo comune, senza lo sprofondamento dei bestiami ivi pascolanti: i fuochi nella parte attigua coltivata per la formazione del concime, nell'ardere la superficie del terreno, dilatano l'aria miasmatica, se vi si forma, mentre quella più pura dei monti circonvicini ne riempie ben tosto il vuoto, e rende il sito molto sano. Asciutto il terreno ne; è tolto l'agente principale della fermentazione, e la florida vegetazione rende di continuo pura l'aria, tramandandone l'ossigeno. Questa torbiera cosi disseccata e coltivata accresce la ricchezza di quel comune, e ridonda a grande vantaggio della classe indigente. Nel secolo XVII furono vendute dalla comunità 100 tavole di quei mareschi alla famiglia Riva a soldi 71,2 ciascuna tavola: nessun utile sapevasi ricavare da un tal sito: ora molti sono che offrono lire 1500 annue per l'affinamento di una sola giornata, mediante l'estrazione della torba, che dà il prodotto di lire 4000 in tre o quattro cavate della torba medesima.

Tornando alla preistoria, dopo lo scioglimento dei ghiacci, troviamo tracce degli antichi abitanti nella "torbiera" di Trana.
Questa anticamente era il terzo lago di Avigliana. Si sono trovati nel terreno i resti di palafitte, una piroga, dei remi, una spada e reperti ferrosi come chiodi e cerniere che erano usate per la costruzione delle capanne.
Tutto questo materiale si può visionare al Museo dell'Archeologia di Torino.
Testimonianze celebri le riportano anche gli scienziati e studiosi, lamentando che questi oggetti preistorici venivano distrutti durante l'estrazione della torba, materiale che veniva usato come surrogato del carbone.
In un secondo tempo si sono poi adottate misure conservative fino alla chiusura definitiva dei lavori dell'estrazione.

Convenzione

 

Per la presente li crocesegnati Ponzetto Giuseppe Francesco fu Pietro, Bernardi Michele fu Michele, ambi nati e dimoranti in Trana, li quali per essi, e successori, addivengono tra di loro alla seguente convenzione, cioè
1° il Ponzetto Giuseppe Francesco, cede, e dismette al Bernardi Michele Miriagrammi mille cinquecento di torba di buona qualità che sia ben assiutta, e mercantile, mediante la somma di lire nove per cadun cento miriagrammi, con patto appresso che il Ponzetto Francesco si obbliga di dare detta torba condotta sulla strada Provinciale che tende a Susa sempre quando che vorrà dal Bernardi Michele di sua convenienza di caricare detta torba, a semplice richiesta di esso Bernardi, facienti per li detti miria grammi mille cinquecento la somma di lire cento trentacinque.
2° In corrispettivo di detta torba il Bernardi Michele qui presente stipulante, ed accettante, venne dal Michele Bernardi quivi in presenza di me scrittore, e testimonio realmente quivi sborsata la suddetta somma di lire cento trenta cinque al Ponzetto Giuseppe Francesco, e da questo proprio di se ritirate, e ritenute alla presenza di quale sovra, per il che il Ponzetto spedisca al Bernardi ampia, e finale quietanza, con promessa di mai più domandagli cosa alcuna al pretenzionato riguardo.
Il che le parti affermando vero promettono di attendere, ed osservare fatto le obbligazioni di diritto.

Trana il dodici luglio mille ottocento cinquanta quattro

 

Il ponte in legno Trana

 

 

 

15 settembre 1762
Copia d’atto consulare della Comunità di Trana

L’anno del Signore mille sette cento sessanta due, ed alli quindici del mese di settembre in Trana e casa Comunale, Giudicialmente avanti ill.mo sig. Nodaro Ignazio Sclopis di Giaveno Podestà di questo medemo luogo per li ill.mi Conti del medemo
Convocato e congregato l’ordinario Conseglio di questa Comunità in cui sono intervenuti Franco Ruffinato Sindaco, Giuseppe Foresto, Bernardo Bovero, e Michele Stoisa Conseglieri formanti le quattro parti delle cinque, e l’intiero corpo dell’ordinario rappresentanti, per ritrovarsi il Consegliere Matteo Giordano da longo tempo dettenuto in letto da grave malattia, li quali sono adunati propongono, che passando nelle vicinanze di questo luogo il Torrente Sangone, et eziandio quasi in contiguità delle mura, e sempre stata solita questa Comunità di mantenere per comodo e passaggio non tanto de particolari di questa Comunità, che delle altre superiori, ed inferiori per portarsi alle Città di Susa, Pinerolo, e Cuneo, che quella di Torino circonvicine de rispettivi territori della medema un ponte qual suole farsi con travi, assi, e fascine, e nelle occasioni d’escrescenza d’esso torrente vi è sempre per la maggior parte delle volte intieramente esportato con grave danno e pregiudicio, per cui motivo resta sempre costretta devenire ad altro ponte per mantenere libero il commercio, e passaggio de viandanti per potersi portare alle dette città, terre e luoghi circonvicini, e per potersi scarigare dall’annuale spesa di detta costruzione, stimo con ordine del Sig. Intendente della presente Provincia di Susa di devenire, come devenne nel scorso 1751 alla formazione d’un ponte sodo, e permanente costrutto a calcina con due archi il medesimo sostenuti, per cagion di quali, e per il grand’impeto delle acque, e degl’alberi che sogliono cadere nelle acque che superiormente da monti discendono, hanno dato causa alla rovina del medemo con grave discapito, e pregiudiccio di questo pubblico, qual stato costretto di fare una spesa di grande rilievo, tutto che le altre terre circonvicine pel comodo che ne sentono vi abbiamo contribuito secondo le disposizioni date dal prefato Sig. Intendente,resta di nuovo questa Comunità costretta alla manutenzione del suddetto ponte di legno di non sicura permanenza, come per il solito in ogni anno viene esportato per buona parte, che in esecuzione degl’ordini emanati sono si non tanto da questa Comunità che suoi particolari con gran stento, e spesa considerabile de reali e pubbliche strade esistenti in suo territorio dilatate quasi per tutto suo territorio da ogn’uno in attinenza a propri stabili, e così in parte ridotte in stato permanente, e traghettabile all’indigenza del comune trafico, e rimarrebbe tal spesa superflua e di niun effetto, quando che non si divenisse alla costruzione d’un sodo ponte sovra esso Torrente Sangone, qual riuscirebbe di più comodo e breve passaggio delle truppe di S.M. nella loro andata e ritorno dalle rispettive Città di Pinerolo e Cuneo a quella di Susa, come altresì alli rispettivi negozianti, per li due mercati che si fanno in ogni settimana nel luogo di Giaveno ne giorni di martedì e sabato, nel giovedì in quello d’Avigliana, e nella Città di Susa quali a preferenza di questa Comunità ne sentono l’utile di detto ponte.
Tutti unanimi e concordi, e niuno dissentiente, giunto massime l’universale assenso de suoi particolari e hanno disposto, e determinato di devenire alla formazione d’altro nuovo ponte su detto Torrente, da costruersi con pietra da taglio, o a cotto con un sol arco, che possi contenere e dar libero passaggio alle acque desso Torrente, attesa massime la ripa soda che ha dalla parte destra nella regione del Castello, non che dalla parte sinistra nella regione di pietra fissa colla posizione di qualche arco, secondo la cognizione de periti si viene a render maggiormente sicura, e perfetta l’opera progettatasi, la quale riuscendo, come si spera, puotrebbe essere di gran sollievo a questo pubblico, quale non sarebbe più nella dura necessità d’annualmente succumbere alle spese che si richiedono per manutenzione de provvisionali ponti.
E siccome la spesa di detto nuovo ponte secondo il disegno, ed istruzioni che verranno date per la costruzione d’esso si è molto grave, e la povera Comunità non resta al caso di potervi supplire oltre di che le dette Città e terre circonvicine ne sentono maggior comodo e vantaggio per li loro rispettivi commerci privativamente a questa comunica che non ha alcun traffico ne negozia da puoter esercitare in commercio pubblico, doversi regolare la spesa che si richiede per la costruzione del progettato ponte a norma della distribuzione della spesa che si è fatta in ordine al ponte costruttori nell’anno scorso sovra esso Torrente Sangone nelle fini di Stupiniggi.
E restando l’opera di cui si agisce unica cognizione dell’Ill.mo Sig. Conte Pralormo Intendente Generale delle pubbliche strade e ponti, ordinano doversi aver raccorso dal medemo per via di presentazione di questa consulare determinazione, acciò in vista delli motivi e cause ivi eccitati, commiserando il povero stato di questa Comunità di quelle provvidenze che stimerà di ragione e giustizia riguardo della formazione del progettato nuovo ponte sovra esso Torrente, con mandare a quel S. Ingegnere e che meglio le parerà di trasferissi sul luogo del luogo per l’ubicazione del sito veduto il più sicuro per la posizione esso ponte, ed in sequela formarne il disegno istruzione e calcolo della spesa che sarà necessaria, con quella regola sia norma della distribuzione della spesa fattasi nella costruzione del ponte stato elevata sul Torrente Sangone nelle fini di Stupiniggi.
Testi
Segno di Franco Ruffinato Sindaco illetterato Pietro Giuseppe Foresto, segno di Bernardo Bovero consigliere illetterato come dice detto Claudio Michele Stoisa Consigliere, Sclopis Podestà e manualmente Pacchiodi Segretario

 

14 aprile 1767
Progetto d’un Ponte sul fiume Sangone nel luogo di Trana per dar la comunicazione alle due Provincie di Susa, e Pinerolo, e per abbreviare la strada senza esser in obbligo di passare a Rivoli, col suo calcolo della spesa, e pareri

Ho proceduto io sottoscritto alla visita longo il fiume Sangone nel luogo di Trana, e sue vicinanze al fine di riconoscer il sito più opportuno per la fabricazione d’un ponte sodo, e permanente, per dar la comunicazione alle due Provincie di Susa, e Pinerolo ed abbreviare la strada dalla Valle di Susa, alla sudetta Provincia di Pinerolo, senza passare per il luogo di Rivoli, in vantaggio, non solo de comerci, che della Marchia delle Regie Truppe, ed avendo fatto ogni più matturo riflesso ad ogni circostanza, sono entrato in senso che il sito più opportuno da costruirsi, sia quel sito, ove fu costrutto negli anni addietro, sebben stato asportato per causa di frana la costruzione come appare dalle sue rovine, e per causa esser stato costrutto a due archi, con una pila framedia, qual occupava di molto il letto di detto fiume.
Quanto poi a sua costruzione, sono entrato in senso di formarlo, ad un sol vano, per renderlo permanente, e dar libero sfuogo alle piene di detto fiume; e per sparagno (risparmio) di spese di costrurlo a legno, appoggiato però a due sodi imposti latterali costrutti di pietra in calcina ed investitti di pietra da taglio, il tutto come risulta dal disegno da me formato; la di cui spesa ascende come dal seguente calcolo - lire 300
Formazione d’un canale da costrursi questo alla mettà del letto antico inferiormente a detto ponte, per la fuga di trabuchi cinquanta, alfine d’estraer le acque nella fondazione dell’imposto sinistro, compreso il cavo per la fondazione di detto imposto – lire 600
Muraglia ordinaria di pietra di schiappo in calcina di Soperga in fondazione sino al Ritaglio dell’imposto sinistro trabuchi 18 a lire 25 cad. – lire 450
Muraglia simile in calcina di forte più forte per detti Imposti, e rampa trabuchi 70 a lire 20 – lire 1400
Razamento di rocco per la fondazione dell’imposto destro – lire 200
Pietre da taglio grossamente piccate per l’investimento degli imposti laterali e per li corsi interiori, e superiori trabuchi superficiali n. 20.3 a lire 150 – lire 3075
Chiavette per il legamento de dette pietre a calcolo 60 a lire 11 – lire 660
Demolizione delle muraglie vecchie e scavo per la fondazione della rampa a calcolo lire 150
Totale lire 6835
Opere di Legno
Quatro banchine di rovere per il ponte e marchiapiede di grossezza oncie dieci in dodici nel piede, ed oncie sette in otto in ponta, di longhezza trabuchi quatro piedi cinque oncie sei a lire 120 – lire 480
Otto sotto banchine di grossezza simile longhezza trabuchi quatro a lire 100 – lire 800
Otto modiglioni di grossezza simile longhezza trabuchi tre piedi tre a lire 75 – lire 600
Totale lire 1880
Otto sottomodiglioni di grossezza simile, longhezza trabuchi due piedi cinque a lire 60 – lire 480
Otto traverse di grossezza simile longhezza trabuchi due a lire 30 – lire 240
Tre radisoni di grossezza oncie dodici da collocarsi in fondamenta all’imposto sinistro, longhezza trabuchi uno piedi quatro a lire 25 – lire 75
Otto saete di grossezza oncie dieci, longhezza piedi quatro a lire 8 – lire 64
Quatro legni per le capriate di grossezza oncie sei, longhezza trabuchi uno piedi due oncie sei a lire 15 – lire 60
Quatro saetoni, grossezza simile, longhezza trabuchi uno piedi cinque a lire 20 – lire 80
Quatro treverse grossezza oncie cinque longhezza trabuchi uno piedi quatro a lire 10 caduna – 40
Due traverse superiori, grossezza simile, alquanto centinate, longhezza trabuchi uno piedi tre a lire 6 – lire 12
Marchiapiede di stepponi di rovere di grossezza oncie due, longhezza trabuchi uno piedi tre e mezzo lineali n. 8 a lire 45 – lire 360
Steppata superiore pure di rovere di grossezza oncie una e mezza, longhezza trabuchi uno, trabuchi 8 a lire 25 – lire 200
Totale lire 3491
Parapetti pur di rovere, compresi li capelli, radici, colonne, e traversi per trabuchi 16 a lire 10 – lire 160
Ferramenta consistente in chioderia, staffe, traffiette, e caviglie di ferro d’Aosta a calcolo rubbi 50 a lire 5 caduno - lire 250
Fattura di dette opere di legno, compresa la vernice di rosso, per li parapetti ad olio cotto, a due mani, a calcolo - lire 850
Lire 4751
Gio Matteo Massone Architetto

Pinerolo addì 14 aprile 1767
Sentimento sovra il ponte progettato a Trana

Dalle livellazioni, misure, e ricognizioni del locale, e dell’andamento del Torrente Sangone, giudico, che il sito, ove era stato fabbricato l’ultimo ponte a due archi, è ancora il più conveniente, non ostante il suo esito infelice, il quale non poteva essere differente, atteso non solamente la cattiva sede, di costruzione della sua pila, ma ancora più della sua cattiva operazione
La larghezza di detto ponte, dovrebbe essere naturalmente, di trabucchi otto, e perlomeno di sette, con ciò però che la spalla sinistra venghi ben fondata per resistere alle corrusioni più violente, che il restringimento può cagionare trovo impraticabile il costrure detto ponte ad un solo arco, tanto per l’immensa spesa del contrasto da farsi a sinistra, che per l’eccessiva, e discomoda alzata del medesimo può bensì venir sodamente costrutto a due archi, e restar comodo nel passaggio, ma verrebbe la spesa troppo grave resta dunque a farlo di legno con suoi imposti di muraglia sevcondo il disegno già fatto dal Sig. Architetto Massone in quanto alla strada che da Piossasco conduce al suddetto luogo di Trana è di già ben praticabile, ed in buon stato
Francesco Matthey

Pinerolo adì 14 aprile 1767
Da Pinerolo od Orbassano miglia 10
Da Orbassano a Rivoli miglia 3
Da Rivoli ad Avigliana miglia 4
Miglia 17
Da Pinerolo a Piossasco miglia 7
Da Piossasco a Trana miglia 3
Da Trana Avigliana miglia 2
Miglia 12 divario suddetto 5
La strada con vetture a ruota fra le due Capo Provincia Pinerolo e Susa necessaria per via di Avigliana è longa soverchiamente di miglia cinque fra Pinerolo ed Avigliana per la necessità di guadare il Sangone in territorio d’Orbassano, e difficoltà che s’incontra in territorio di Trana, dove il guado del Sangone incostante ad ogni minima escrescenza con un ponte di legno mantenuto da quella Comunità, e rinovato frequentemente, come non valevole a resistere a qualsivoglia escrescenza, e di uso malsicuro alle vetture.
Il stabilimento d’un ponte insuperabile dalle acque in territorio di Trana, e sicuro in ogni tempo interessa il commercio di entrambi le Province, ed in modo particolare anche la stessa Comunità di Trana, e quella di Piossasco, questa applicata alla Provincia di Pinerolo, mentre può assecurare il territorio di Trana da forti corrusioni alla sinistra del fiume, e da questa sicura derivazione d’acque di qual gode dal fiume in quel territorio interrotta dalle dette corrusioni ed il sevizio Regio lo esige una tale necessità fu conosciuta da tempo antichissimo e recentemente nel 1752 circa qual anno si è eseguito ivi un ponte a due archi con pila nell’alveo di spesa di £. 6500 a carico della Comunità interessata della Provincia di Susa ma con nessuna felicità non avendo resistito alla prima inondazione più che li ponti di legno che si praticano, vedendosi solo qualche vestiggie si dell’antico che del nuovo ponte, anzi di molti
La Provincia di Pinerolo provvede vino granaglia, canapa, e rusca alla di Susa, e sola Cumiana 600 carri vino alla Comunità di Giaveno annui, e riceve da quella di Susa bovine, formaggio, buttiro, ed ogni genere procedente dalla Savoia, boscami per viti di quali scarseggia, canape lavorate, ferri lavorati, e più altri generi
L’interesse particolare del Regio sevizio si è la più breve comunicazione tra li forti dell’una e dell’altra Provincia di Pinerolo per li forti posti in Provincia di Susa, come anche il passaggio della cavalleria da Pinerolo alla Provincia di Susa e nella Savoia, ed equipaggi, si di questa, che dell’infanteria ed al stato delle cose in qualunque caso in quale non guadabile il Sangone in territorio d’Orbassano, sovrasta la necessità d’una strada di miglia venti da Pinerolo ad Avigliana dovendo di necessità godersi del ponte interessante la strada Provinciale allineata fra li territori di Torino e di Nichellino con che mai più può occorrere con il provvedimento progettato alla formazione del ponte dove in ultimo fu collocato, si ha alla destra del fiume il beneficio della rocca elevata da secondarsi con pietre da taglio in calcina ad uso d’ottimo spallone, per lo contrario alla sinistra si incontra sito corroso, basso a collocarlo con pietre di schiappo, e da taglio in calcina formante riparo alle corrosioni ulteriori, cose che inferiscono la necessità di coprir il ponte di legnami, si per evadere una straordinaria difficile rampa che per non incontrare la necessità d’una pila restringente l’alveo quando si volesse a due archi, oltre ad una forte spesa maggiore nel spallone alla sinistra che esigerebbe un ponte in tal forma come dal tipo, e calcolo dimostrativo per ascendere alla spesa sudetta pare d’equità un concorso nella spesa dalle due Capo Provincia beneficate non minore di lire 1000 caduna
La Comunità di Piossasco ha offerto la somma di lire 750 non è lontana dal giunger alle lire 1000
L’Amministrazione di Cumiana irragionevolmente ha ricusato per l’interesse de suoi mulattieri, e non potrebbe dirsi gravata da sovrana provvidenza, che in simili casi S.M. ha benignamente accordati soccorsi sul fondo comune, e con tali mezzi pare pel nuovo contributo potersi d’alcun poco sollevare le Comunità, che hanno concorso nella spesa ultima inutile di lire 6500
L’Intendente ad ordine della Segreteria di Stato ha l’onore di così informare dopo esser stato in visita sul luogo del luogo ad assicurare ogni cosa col Sig. Mattey Machinista, e primo Ispettore delle opere di mecanica di S.M. a qual consegna tutte esse carte, affine possa personalmente informare in tal proposito anche della strada incontratasi ottima da Piossasco a Trana.

Trascritti come da originale

A - imposto destro di muro in calcina investito di pietra da taglio fondato sul rocco
B – imposto sinistro di muro come soura assicurato nei sondamenti, e fortificato dallo sperone - C
C – sperone investito di pietra da taglio verso la corrente del fiume
D – rampa
E – scarpa degl’imposti
F – rocca
G – parte del marchiapiede del ponte
H – linea di rospo indicante il piantamento del vechio imposto
Torino li 5 gennaio 1767
Gio Matteo Massone Architetto

 

particolare di progetto ad un solo arco sicuramente mai eseguito

Archivio di Stato Torino

Il basamento dell'antico ponte in legno

Particolare

Al centro il masso dove appoggiava il pilastro centrale del ponte in legno

 

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Maria Teresa Pasquero Andruetto